Uggè replica a Bonomi: “non sminuire il ruolo delle imprese in concessione”

Uggè replica a Bonomi: “non sminuire il ruolo delle imprese in concessione”

Per il leader di Confindustria, “in quel mondo” non ci sono concorrenza e produttività. Il presidente di Conftrasporto-Confcommercio ribatte: “un giudizio infondato e poco argomentato”.

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27 aprile 2021

“Le generalizzazioni sono sempre sbagliate, ma immagino che il giudizio negativo relativo ai servizi in concessione espresso da Carlo Bonomi, sia frutto di sue esperienze dirette o indirette: in ogni caso ci pare infondato e poco argomentato”. Così Paolo Uggè, presidente di Conftrasporto-Confcommercio, replica alle dichiarazioni del presidente di Confindustria sul Corriere della Sera di oggi (27 aprile, ndr).

Nell’intervista Bonomi sottolinea che “in Italia l'industria privata ha una buona produttività, ma il mondo dei servizi erogati a concessione e a tariffa amministrata no… Questa componente dei servizi è completamente a terra e secondo me ciò è dovuto in parte al fatto che non si è mai sviluppata concorrenza reale in quel mondo. Bisogna intervenire”. Ma per Uggè, invece, “le tantissime aziende italiane che operano con il sistema delle concessioni garantiscono, nella stragrande maggioranza dei casi, investimenti, posti di lavoro e sviluppo per la nostra economia e per il nostro Paese, assicurando spesso servizi indispensabili per la collettività”. Il presidente di Conftrasporto-Confcommercio cita come esempio “le aziende concessionarie che operano nel settore della mobilità delle persone, i concessionari dei servizi portuali, che continuano ad investire per potenziare e migliorare i nostri porti, o i concessionari che operano nei servizi turistici che hanno saputo qualificare l’offerta turistica del nostro Paese portandola tra le più apprezzate al mondo”.

“Conftrasporto/Confcommercio – conclude Uggè - resta convinta che le imprese operanti nel sistema delle concessioni vadano valorizzate per quello che effettivamente sono e per la qualità dei servizi che erogano, anche in riferimento agli altri operatori europei. Risulta quindi incomprensibile l’atteggiamento di chi contribuisce a delegittimare e a sminuire il loro ruolo”.

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