Unioncamere: "Export a rischio con i limiti ai tir sul Brennero"
Unioncamere: "Export a rischio con i limiti ai tir sul Brennero"
L'Unioncamere lancia l'allarme sulle limitazioni alla circolazione dei Tir che, decise dal Tirolo, scatteranno dal primo agosto sul Passo del Brennero, mettendo a rischio le esportazioni dall'Italia verso Austria, Germania e paesi del Nord Europa. "Il Brennero è un canale oggi insostituibile per il flusso delle merci dall'Italia verso l'Europa. E viceversa", ha affermato il presidente di Unioncamere Carlo Sangalli. L'interscambio commerciale tra l'Italia e i Paesi del Corridoio Scandivano-Mediterraneo, di cui l'asse del Brennero è un segmento fondamentale, supera i 200miliardi di euro l'anno. Queste merci, nel 93% dei casi, vengono trasportate su strada, passando, appunto, per il valico alpino. "questi provvedimenti decisi unilateralmente - avverte Sangalli - avranno, se non saranno rivisti, ricadute a dir poco preoccupanti per le nostre imprese e per le economie locali". Il sistema camerale ha realizzato uno studio per evidenziare le criticità. Ad ottobre 2018, l'Assemblea del Land Tirolo ha varato all'unanimità un insieme di limitazioni al traffico pesante di attraversamento del Passo del Brennero che potrebbe entrare in vigore da agosto 2019. Sono previsti, tra l'altro, il divieto di circolazione dei tir euro 4 (gli euro 5 seguiranno nel 2021), l'inclusione dei tir euro 6 nel "divieto settoriale" (che già riguarda specifici prodotti) e l'anticipo del divieto al sabato mattina nei fine settimana di gennaio e febbraio. Per il nostro paese l'attraversamento dell'arco alpino rappresenta l'unica via per raggiungere i mercati esteri di riferimento. Più del 70% dei flussi import/export tra l'Italia e il resto dei paesi europei attraversa le Alpi. E l'84% dell'interscambio tra l'Italia e l'Ue28 è trasportato con i Tir su strada. "Il sistema camerale italiano - evidenzia Sangalli - è totalmente favorevole alla riduzione dell'inquinamento e, quindi, anche a formulare soluzioni diverse e modalità più sostenibili e avanzate. Ma la soluzione deve inquadrarsi in una strategia complessiva dei trasporti attraverso l'arco alpino, il più possibile condivisa. E queste decisioni - conclude - vanno assunte a livello adeguato che è quello europeo". Lungo il Brennero, l'alternativa ferroviaria efficace e performante sarà attiva solo tra 10 anni. Fino ad allora, i flussi commerciali devono poter scegliere le modalità di trasporto migliori senza alcun vincolo unilaterale. Tra queste - Unioncamere propone - il fatto di dare più tempo alle aziende di autotrasporto per rinnovare il proprio parco veicolare prima di introdurre divieti di transito; l'eliminazione del divieto notturno di circolazione dei tir in Austria, cosa che potrebbe contribuire a rendere ancora più fluido e sicuro il traffico ed eviterebbe il cumulo del traffico pesante con quello dei pendolari nelle prime ore della mattina; l'introduzione di una riduzione dinamica della velocità per tutti i veicoli, magari in particolari tratti e giornate. L'interscambio commerciale del nostro paese con i Paesi che insistono lungo la traiettoria del Corridoio Scandivano-Mediterraneo (Austria, Germania, Danimarca, Svezia, Norvegia e Finlandia e tre paesi dell'Est Europa, Polonia, Slovacchia e Repubblica Ceca), nel 2018 è stato pari a 212.569 milioni euro, cui corrispondono 80.744 mila tonnellate trasportate via camion e via treno. Le esportazioni verso i Paesi dell'asse Scandinavo-Mediterraneo rappresentano in media.