Unrae: "posti di lavoro a rischio e forti perdite per il fisco"

Unrae: "posti di lavoro a rischio e forti perdite per il fisco"

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2 agosto 2010
“Con il mese di luglio anche le apparenze sono venute meno

“Con il mese di luglio anche le apparenze sono venute meno. Infatti, solo grazie ad

un primo trimestre caratterizzato dalle immatricolazioni delle vetture ordinate sul

finire del 2009 con il favore degli incentivi, il bilancio dell’intero periodo del 2010

manteneva un saldo attivo, quando già immatricolazioni e ordini del secondo trimestre

evidenziavano, invece, una situazione di vera e propria crisi di mercato. Ora, anche i

dati dell’intero periodo indicano l’entità della flessione che, a fine 2010, farà registrare

la perdita di 650.000 contratti rispetto al 2009. Questa caduta ha due conseguenze,

entrambe di grande rilievo: innanzitutto si va manifestando in modo preoccupante la

progressiva forte difficoltà dei concessionari auto, che in molti casi si trovano costretti

a ridurre il personale; in secondo luogo, sta ad indicare un minor fatturato di 10

miliardi di euro e, quindi, un minor gettito Iva di circa 2 miliardi di euro per le casse

dello Stato, proprio in un momento in cui le difficoltà di reperimento di risorse per i

programmi del Governo si fanno sentire maggiormente”. Questo il commento di Gianni Filipponi, direttore generale dell’Unrae, l’Associazione che rappresenta le Case estere operanti in Italia.

La conferma del difficile momento del mercato delle auto nuove viene anche dal

notevole calo degli ordini registrato in luglio: 130.000, con una flessione di circa il

22%, mentre nei sette  mesi si registra, con circa 1.060.000 ordini, la perdita di quasi un quarto dei contratti (-24%) rispetto a quelli raccolti nell’analogo periodo dello scorso

anno. Anche in questo caso, si tratta di un record negativo: il livello più basso mai

registrato, per lo stesso mese, da quando esiste la rilevazione, ossia da 13 anni.

“Il forte calo delle immatricolazioni – prosegue Filipponi - ha una conseguenza

negativa anche nel rapporto tra automobile e ambiente. Infatti, il rinnovo del

circolante, che nel primo trimestre di quest’anno aveva fatto registrare un forte calo della media ponderata delle emissioni di CO2 (calcolata sulle immatricolazioni di nuove auto) a 131,8 g/km, ora attraversa una fase di stallo, incidendo in modo significativo sul rallentamento virtuoso delle emissioni di CO2: in luglio, infatti, tale valore si è portato a 134,7 g/km”.

L’Unrae, inoltre, richiama l’attenzione delle istituzioni anche sulle indiscutibili

priorità della sicurezza nel quadro del contributo che l’automobile può e deve dare alla

qualità della vita degli italiani. “In quest’ottica – afferma Filipponi – abbiamo preso atto con soddisfazione che il rinnovato Codice della Strada, approvato in via definitiva dal Parlamento nei giorni scorsi, pone in ulteriore grande rilievo il fattore sicurezza. Riteniamo, dunque, opportuno richiamare l’attenzione sugli enormi passi avanti compiuti dalla tecnologia automobilistica proprio nell’area della sicurezza attiva e passiva espressi dai veicoli oggi sul mercato. In questa logica, riteniamo opportuna una strategia di medio e di lungo periodo tesa al rinnovo del parco circolante, ancora oggi caratterizzato da oltre 13,7 milioni di auto con più di 10 anni di vita e, quindi, con un tasso di sicurezza non in linea con le scelte fatte in occasione del rinnovo del Codice della Strada”.

Tornando ai dati di mercato del mese di luglio, le immatricolazioni ai privati sono

scese al 68,7% di quota (-33,9%), a dimostrazione del fatto che sono proprio le

famiglie a risentire maggiormente della situazione. Dopo 25 mesi, inoltre, in luglio tornano a toccare il 50% del mercato le immatricolazioni di vetture diesel, a fronte del 41,9% di un anno fa. Le auto a benzina rappresentano il 38,6% del totale rispetto al 34,4% del luglio 2009, mentre continua la flessione delle immatricolazioni di vetture a basso impatto ambientale, che nel complesso hanno rappresentato l’11,3% del totale, contro il 23,7% del luglio 2009: un vero e proprio crollo, dopo la fine degli incentivi.

 

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