Webinar automotive: “Serve un piano strategico sulla strada della transizione ecologica”

Webinar automotive: “Serve un piano strategico sulla strada della transizione ecologica”

Incontro organizzato da Anfia, Unrae e Federauto con i presidenti Paolo Scudieri, Michele Crisci e Adolfo De Stefani Cosentino. “Assicurare gli obiettivi di sostenibilità ambientale ma anche si sostenibilità economica”.

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24 marzo 2021

Il mondo dell’automotive italiano chiede al governo un piano strategico per il settore che accompagni il mercato delle auto verso la transizione ecologica.

Questo è stato il “cappello” all’incontro webinar organizzato da Anfia, Unrae e Federauto con i presidenti Paolo Scudieri, Michele Crisci e Adolfo De Stefani Cosentino, "Guidare la transizione ecologica. Il rilancio dell'automotive per una mobilità sostenibile".

Il presidente Crisci ha iniziato i lavori presentando i dati del settore evidenziando subito come il mercato delle auto abbia perso nel 2020 oltre mezzo milioni di unità. “Serve una strategia immediata per far fronte all’emergenza Covid – ha detto Crisci – ma anche una strategia a lungo termine. E’ necessario assicurare gli obiettivi di sostenibilità ambientale ma anche di sostenibilità economica”. 

Tra i problemi che i numeri presentati nel webinar mettono in evidenza, ci sono quelli del rinnovo del parco circolante e della scarsità di punti di ricarica per il mercato delle auto elettriche, In Italia circolano quasi il 30% di auto che hanno più di 15 anni e tre auto su 10 sono tra Euro 0 e Euro 3, con evidenti ricadute sull’inquinamento. Per quel che riguarda l’elettrico, in Italia manca una rete capillare di punti di ricarica che impediscono al mercato di decollare tanto che nel nostro Paese le auto elettriche rappresentano appena il 4% del mercato mentre in Germania sono il 21% e in Francia e Gran Bretagna oltre il 10%.

Il presidente di Anfia, Paolo Scudieri, ha evidenziato il calo del 15% della produzione di autoveicoli in Italia nel 2020. “Meno male – ha detto Scudieri – che gli incentivi hanno dato una scossa al mercato portando benefici anche in termini occupazionali”. Scudieri ha poi sottolineato “la necessità di un rafforzamento della politica industriale e il coinvolgimento dell’automotive nell’ambito di un piano generale di rilancio per consentire l'accessibilità agli investimenti verso nuove  tecnologie: idrogeno, automazione e connettività e per dare sostegno agli investimenti di  riconversione produttiva, oltre a quelli in ricerca e sviluppo”.

Il presidente di Federauto, Adolfo De Stefani Cosentino, ha parlato per il mondo della distribuzione, colpita molta duramente nell’ultimo anno con una perdita di fatturato per i concessionari pari al 25%. “Abbiamo limitato i danni – ha detto Cosentino – solo grazie agli incentivi. In realtà il nostro settore potrebbe essere di grande aiuto per il rilancio dell’economia, se è vero che l’anno scorso lo Stato ha incassato 10 miliardi in meno di accise sul carburante e non perché il prezzo della benzina sia improvvisamente crollato”. Secondo Cosentino inoltre serve una riforma fiscale che incida sulla quota delle auto aziendali sul mercato italiano. “Un intervento sulla percentuale di detraibilità dell’IVA per gli acquisti effettuati da aziende e professionisti non è più rinviabile”.    

 

Misure di supporto al mercato e di diffusione delle infrastrutture

Tra le misure possibili che possano aiutare il mercato a ripartire, Anfia, Unrae e Federauto suggeriscono alcune soluzioni come quella di rifinanziare l’ecobonus nella fascia 61-135 g/km CO2 e per il quadriennio 2022-2026 rendere strutturale l’ecobonus fino al 2026. Per quel che riguarda le infrastrutture, sarebbe necessaria una diffusione di ricarica pubblica, privata ed aziendale e per il 2022-2026 e rendere strutturali le agevolazioni per lo sviluppo delle infrastrutture domestiche, rafforzare il Pnire semplificando e centralizzando le procedure. Per il trasporto merci e persone invece, gli interventi dovrebbero incentrarsi sull’adozione di sistemi innovativi per la logistica e il trasporto intelligente (smart road) e l’avvio dell’infrastrutturazione per idrogeno.  

 

Misure per la filiera produttiva

Anfia, Unrae e Federauto ritengono che sia necessario un piano ad hoc per creare un “Task force pubblica e privata” per affrontare la transizione della filiera verso l’elettrificazione dell’auto. Dunque, semplificare e rafforzare gli strumenti di politica industriale, introdurre strumenti di incentivazione fiscale per la formazione delle nuove competenze necessarie per far fronte allo sviluppo dei nuovi trend tecnologici e alla riqualificazione delle figure professionali attualmente  impegnate nelle fasi produttive e commerciali. Sempre nell'ambito delle competenze, serve una evoluzione dell'offerta dei servizi formativi con indirizzi di studio coerenti con le esigenze del settore. Infine sono necessari interventi finanziari a sostegno delle imprese e in particolare l'estensione temporale del piano Transizione 4.0.  

 

 

Ugo Da Milano

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