Caro energia: bar e ristoranti mettono le bollette in vetrina

Caro energia: bar e ristoranti mettono le bollette in vetrina

Iniziativa della Fipe per accendere i riflettori sulla drammatica situazione che stanno vivendo i pubblici esercizi. 

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24 settembre 2022

Un'operazione di trasparenza a livello nazionale per mostrare ai cittadini e agli avventori di bar e ristoranti quale è la situazione in cui le imprese sono costrette a operare. È "Bollette in Vetrina": nei prossimi giorni i gestori dei pubblici esercizi associati a Fipe-Confcommercio riceveranno una cornice da appendere nei propri locali per mettere in bella vista le ultime bollette del gas e dell'energia elettrica. Si tratta di bollette monstre, triplicate rispetto a un anno fa a causa dell'impennata dei prezzi del gas.

Una situazione che sta costringendo gli esercenti a dover scegliere tra gli aumenti dei listini, finora assai modesti, e la sospensione dell'attività in attesa di un intervento risolutivo da parte del Governo. "Questa iniziativa - spiega Aldo Cursano, vicepresidente di Fipe - ha l'obiettivo di rendere trasparente cosa sta succedendo oggi a chi gestisce un bar o un ristorante anche nel tentativo di spiegare ai clienti perché stanno pagando il caffè un po' di più con il rischio nei prossimi mesi di ulteriori aumenti. Con aumenti dei costi dell'energia del 300% si lavora una pistola puntata alla tempia. Se il Governo non interviene o si agisce sui listini o si sospende l'attività. Contiamo sulla sensibilità dei cittadini e dei clienti perché fare lo scaricabarile dei costi è proprio quello che non vorremmo fare. Per questo Fipe ha chiesto al Governo di potenziare immediatamente il credito di imposta anche per le imprese non energivore e non gasivore. Un credito di imposta del 15% per l'energia elettrica non è assolutamente adeguato agli extra costi che le imprese stanno sostenendo ora. Occorre però fare presto, altrimenti si rischia di innescare una spirale inflazionistica destinata a gelare i consumi".

Leggi anche l'approfondimento sul mercato libero dell'energia

Fipe: “senza aiuti immediati a rischio il 10% delle imprese della ristorazione”

"Senza un intervento immediato della politica per calmierare le  bollette di gas ed energia elettrica, è  da subito a rischio chiusura almeno il 10% delle imprese della ristorazione. In particolare quelle piu' giovani e meno patrimonializzate". Lo affermano in una nota congiunta Fipe-Confcommercio e Federazione italiana cuochi. "Tutti i settori produttivi del Paese sono in ginocchio a causa del caro energia che sta interessando l'intera Europa - sottolinea Aldo Cursano, vicepresidente di Fipe-Confcommercio - ma se le imprese a monte della filiera riescono a scaricare gli extra-costi sugli altri anelli della filiera, bar e ristoranti non possono farlo con facilità perché i consumatori non sono imprese. Occorre, come chiediamo da tempo, un intervento per potenziare il credito di imposta sui consumi di gas ed elettricità portandolo al 50% per coprire almeno in parte gli insostenibili aumenti di oggi".

Le posizioni delle altre Federazioni

Sono tanti i settori duramente colpiti dagli effetti del caro energia. Albergatori, panificatori, ma anche i lavoratori della filiera farmaceutica e del settore dello spettacolo, hanno chiesto a gran voce maggiori aiuti per sostenere i costi delle bollette. Per Federalberghi serve subito un "tetto ai prezzi di gas energia", come ha sottolineato il presidente Bernabò Bocca commentando i risultati di un'indagine sui rincari delle spese energetiche per il settore. 

L'aumento dei costi delle utenze di gas ed energia ha colpito anche i panificatori, con impatti sul fatturato dal 5 al 20%. Da qui la richiesta anche del presidente di Assipan, l'Associazione dei panificatori, Antonio Tassone, un “adeguato e tempestivo credito d’imposta” per compensare i rincari, nonché un tetto massimo ai costi, sul modello di altri Paesi europei come la Spagna e il Portogallo.

Anche le forniture della filiera della salute sono a rischio per colpa dei prezzi insostenibili, come denunciato da Adf-Confcommercio, Farmindustria, Eguali, Assoram, Federfarma Servizi e Federfarma. Le Associazioni del comparto hanno infatti firmato un appello dove chiedono di essere considerate comparto essenziale, come è stato durante la pandemia, per assicurare continuità e sostenibilità della fornitura di gas, energia elettrica e carburanti per il trasporto.

Il grido di allarme è infine arrivato anche da parte del presidente di Agis, l’Associazione Generale Italiana dello Spettacolo, Carlo Fontana, in una lettera indirizzata all'ex ministro della Cultura, Dario Franceschini, chiedendo interventi urgenti per sostenere il rincaro dei consumi energetici.

Caro energia, leggi tutte le posizioni e i commenti delle Federazioni nella pagina dedicata

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