Ristorazione e celiachia: l'impegno della Fipe

Ristorazione e celiachia: l'impegno della Fipe

Firmato un protocollo d’intesa con l'Associazione Italiana Celiachia per diffondere una maggiore conoscenza della celiachia all’interno dei pubblici esercizi in Italia.

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23 aprile 2024

Fipe-Confcommercio e AIC (Associazione Italiana Celiachia) hanno firmato a Roma un Protocollo d’intesa per lo sviluppo e la promozione di iniziative "volte a diffondere una maggiore conoscenza della celiachia all’interno dei pubblici esercizi in Italia e garantire la massima attenzione e qualità nel servizio per i clienti con questa patologia". L’accordo è stato presentato e sottoscritto da Lino Enrico Stoppani, Presidente di Fipe e Rossella Valmarana, Presidente AIC, nel corso di un evento al quale hanno preso parte Elena Murelli, Senatrice e Presidente dell’Intergruppo parlamentare su celiachia, allergie alimentari e AFMS, Roberto Calugi, Direttore Generale di Fipe, Sergio Paolantoni, Presidente di Fipe- Roma, Caterina Pilo, Direttore Generale di AIC e Susanna Neuhold, Responsabile Nazionale Qualità & Sicurezza Alimentare AIC.

Fipe-Confcommercio e AIC (Associazione Italiana Celiachia) hanno firmato a Roma un Protocollo d’intesa per lo sviluppo e la promozione di iniziative volte a diffondere una maggiore conoscenza della celiachia all’interno dei pubblici esercizi in Italia e garantire la massima attenzione e qualità nel servizio per i clienti con questa patologia. L’accordo è stato presentato e sottoscritto da Lino Enrico Stoppani, Presidente di Fipe e Rossella Valmarana, Presidente AIC, nel corso di un evento al quale hanno preso parte Elena Murelli, Senatrice e Presidente dell’Intergruppo parlamentare su celiachia, allergie alimentari e AFMS, Roberto Calugi, Direttore Generale di Fipe, Sergio Paolantoni, Presidente di Fipe- Roma, Caterina Pilo, Direttore Generale di AIC e Susanna Neuhold, Responsabile Nazionale Qualità & Sicurezza Alimentare AIC.

Fipe e Aic, in particolare, si impegneranno per sensibilizzare le imprese associate alla Federazione ai temi legati alla celiachia e alla dieta senza glutine e per promuovere la conoscenza del programma AFC di AIC, quale utile strumento informativo di accoglienza in sicurezza per la salute della clientela celiaca e supporto per le imprese associate al sistema Fipe nella strutturazione di un’offerta sicura e di qualità, che sappia valorizzare appieno la ricca varietà delle ricette gluten free. Un’iniziativa volta, inoltre, a mettere gli imprenditori a conoscenza delle azioni pratiche da intraprendere per garantire la massima sicurezza per la clientela celiaca riducendo e massimizzando gli investimenti dedicati.

Il Protocollo nasce dall’esigenza di fare in modo che chi soffre di questa malattia possa sentirsi a suo agio e al sicuro nel maggior numero di esercizi del Paese. L’indagine 2023 su Ristorazione e Celiachia, commissionata da AIC e realizzata da un’azienda specializzata in studi e ricerche di mercato, ha fatto emergere una serie di differenze sostanziali nell’approccio al servizio senza glutine tra i locali aderenti al programma Alimentazione Fuori Casa senza glutine (AFC) dell’Associazione Italiana Celiachia, rispetto a quelli non aderenti. Come riporta l’indagine, infatti, il 63% dei gestori di locali non facenti parte di AFC dichiara di avere una conoscenza superficiale della materia; il 68% di queste attività, inoltre, non utilizza l’apposita dicitura, anche se prepara piatti senza glutine.

 

Murelli: "La celiachia è un problema sociale"

Alla conferenza stampa di presentazione dell'accordo tra Fipe e Aic, ha partecipato la senatrice Elena Murelli, promotrice del nuovo Intergruppo parlamentare su malattia celiaca, allergie alimentari e Afms (Alimenti a fini medici speciali) presentato lo scorso anno in occasione della Giornata mondiale della Celiachia. "Gli ultimi dati sui celiaci in Italia parlano di 244 mila diagnosticati, ma gli stimati sono circa 600 mila: spesso infatti la malattia è asintomatica, questo però non significa che non provochi danni all’organismo se non scoperta per tempo. Di frequente ci sono altre malattie ad essa correlate oppure accade che le altre patologie siano l'antitesi della celiachia o il semaforo di allerta. Ecco quindi che la collaborazione tra specialisti sanitari è importante e le linee guida presentate oggi sono uno strumento di formazione anche per i medici di medicina generale e i pediatri che sono il primo punto di contatto del paziente. La formazione è importante e da portare avanti su più fronti: nelle scuole, con l’educazione alimentare per insegnanti e studenti, negli istituti alberghieri con moduli specifici rivolti ai futuri operatori della ristorazione, verso i medici di medicina generale e pediatri e nelle università, con un percorso specifico sulla celiachia e le malattie ad esso correlate. A rendere la vita dei celiaci più difficile sono la discriminazione e i problemi di inclusione, a cominciare dal momento del pranzo nella mensa scolastica fino alle uscite al ristorante con gli amici. Per questo serve anche fare informazione attraverso tutte le tv e radio nazionali e locali”.

 

Stoppani: "Importante sensibilizzare i ristoratori sul tema della celiachia"

Siamo onorati di annunciare oggi la firma del Protocollo d’Intesa con AIC”, ha commentato il presidente della Fipe Lino Enrico Stoppani. “Con questo accordo infatti, ci impegniamo a sensibilizzare ancor di più i ristoratori sul tema della celiachia, una malattia che ancora oggi è sottostimata e oggetto di molta disinformazione. Non si tratta solamente di ampliare e adattare l’offerta nel menù, ma anche di agire con azioni di formazione per il personale riguardo la preparazione, la conservazione e la somministrazione degli alimenti gluten free. Da sempre Fipe e i Pubblici Esercizi rappresentano simboli di ospitalità e inclusione: vogliamo che lo siano sempre di più per tutti”.

Valmarana (presidente Aic): "Fondamentale la collaborazione con la Fipe"

I dati del Ministero della Salute (2022) ci confermano che la celiachia colpisce circa l’1% della popolazione e si stima quindi che le persone celiache in Italia siano circa 600mila: per queste persone la dieta senza glutine è l’unica terapia possibile, un vero e proprio salvavita. AIC lavora quotidianamente per sensibilizzare la classe medica, le istituzioni, l’opinione pubblica e gli esercizi commerciali su questa patologia affinché le persone celiache possano aderire ai prevalenti stili di vita ed essere inseriti pienamente nella società, che la legge quadro sulla celiachia ben evidenzia tra le sue finalità’.” “Siamo particolarmente felici di siglare questo protocollo di intesa con Fipe che ci permetterà di fare crescere i locali aderenti al programma Alimentazione Fuori Casa e garantire a tutti la possibilità di viaggiare e mangiare al ristorante con la certezza di essere accolti da professionisti informati sulla celiachia e sulla dieta senza glutine”.

 

a cura di

Ugo Da Milano

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