A dicembre cala la fiducia delle imprese

A dicembre cala la fiducia delle imprese

L’indice di fiducia misurato dall’Istat è in diminuzione da quota 114,8 a 113,1, con aumento nei servizi di mercato e flessione nel commercio al dettaglio. Per i consumatori c’è un lieve aumento da 117,5 a 117,7.

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23 dicembre 2021

Risultato “sottosopra” a dicembre per la fiducia di consumatori e imprese rilevata dall'Istat (link ai dati completi in pdf) rispetto alla rilevazione precedente: la prima sale infatti leggermente da 117,5 a 117,7 mentre la seconda flette da 114,8 a 113,1. L'aumento per i consumatori è favorito dal miglioramento dei giudizi sulla situazione economica, sul bilancio familiare, sull'acquisto di beni durevoli e sulle attese sulla situazione familiare.

Indici del clima di fiducia dei consumatori e delle imprese italiane, gennaio 2012-dicembre 2021. Fonte: Istat

Per quanto riguarda le imprese l'indice è in diminuzione nell'industria manifatturiera (da 115,9 a 115,2) e nei servizi di mercato (da 111,3 a 110,2) mentre aumenta nelle costruzioni (da 157,4 a 159,1) e nel commercio al dettaglio (da 106,8 a 107,4). Nei servizi di mercato, il calo è determinato dalle aspettative sugli ordini, in forte discesa soprattutto nel settore dei servizi turistici, mentre nel commercio al dettaglio tutte le componenti hanno segno positivo.

 

Confcommercio: “clima ancora favorevole, ma in forte deterioramento per le imprese turistiche”

 

“Al di là delle moderate variazioni, positivo per le famiglie e negativo per imprese, il clima di fiducia resta favorevole nel mese di dicembre, e questa è un’evidenza preziosa per il prosieguo della ripresa. La recrudescenza pandemica e il ritorno dell’inflazione per adesso impattano solo moderatamente sulle aspettative, trasmissione che invece appare probabile nei primi mesi del prossimo anno. Già a dicembre, comunque, si rileva un forte deterioramento del sentiment delle imprese turistiche, per le quali pandemia e misure di contenimento, non solo nazionali, stanno comprimendo il volume d’affari proprio in un periodo dell’anno in cui si realizza, soprattutto nelle località di montagna, buona parte del fatturato stagionale”. È il commento dell’Ufficio Studi di Confcommercio ai dati diffusi dall’Istat.

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