Dopo le feste, tempo di saldi in tutta Italia. Le vendite di fine stagione muovono nell’abbigliamento un giro d’affari annuo di circa 40 mila miliardi, il 35% del fatturato complessivo del settore, pari a poco meno di due milioni di spesa per famiglia.

Le vendite di fine stagione non sono però l’unico tipo di vendita straordinaria possibile, secondo quanto previsto dalla riforma del commercio: accanto ai saldi sono anche disciplinate le vendite di liquidazione e le vendite promozionali. Mentre su saldi e vendite di liquidazione il decreto Bersani, di riforma del commercio, delega la disciplinaespressamente alle Regioni, sulle vendite promozionali invece la legislazione è lacunosa perché il decretosi limita a dire che possone essere effettuate peruna parte specifica dei prodotti venduti e per periodi di tempo limitati. Questo vuol dire che attualmente può verificarsi che tali vendite precedano o coincidano con il periodo dei saldi. Questi ultimi con la precedente disciplina del commercio erano da effetturarsi obbligatoriamente su tutto il territorio in un periodo fisso: 7 gennaio -7 marzo per l’inverno, 10 luglio - 10 settembre l’estate. In seguito alla riforma, ciascuna Regione è libera di fissare modalità di svolgimento, periodi e durata delle vendite di fine stagione.