BANKITALIA: L'ECONOMIA RISTAGNA, AD OTTOBRE NUOVO RECORD DEBITO PUBBLICO

BANKITALIA: L'ECONOMIA RISTAGNA, AD OTTOBRE NUOVO RECORD DEBITO PUBBLICO

Per l'istituto di via Nazionale l'aumento dell'inflazione è dato dall'aumento delle tariffe assicurative e a quello dei prezzi dei servizi bancari.EUROZONA:INFLAZIONE AL 2,3 PER CENTO AD OTTOBRE.

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18 novembre 2002
Banca d’Italia: “L’economia italiana in forte rallentamento”

 

Banca d’Italia: “L’economia italiana in forte rallentamento”

 

Lo scorso settembre il debito pubblico ha toccato il livello record (1.387 miliardi), ad ottobre salirà ancora, ma “dovrebbe ridursi nell’ultimo bimestre dell’anno, anche in connessione con entrate straordinarie attesa da operazioni di cartolarizzazione”. Lo scrive la Banca d’Italia nel bollettino economico diffuso oggi, che ricorda come nel Dpef il governo preveda una flessione del rapporto debito Pil di 0,4 punti a quota 109,4%. “Questo - spiega il bollettino – implica un aumento del debito in valore assoluto dell’ordine di 36 miliardi, a 1.371 miliardi, contro quello di 48,5 registrato lo scorso anno”. L’economia italiana “sta attraversando una fase di forte rallentamento”, ma ha le potenzialità per tornare a crescere a ritmi superiori al 2% e centrare così l’obiettivo posto dal governo di un +2,3% nel prossimo anno. La Banca d’Italia ammette l’attuale fase di ristagno della congiuntura italiana che chiuderà il 2002 con un Pil in modesta crescita. Così come “la crescita del prodotto interno potrà innalzarsi nel corso del 2003 al di sopra del 2%”.  Un risultato, stimano gli esperti Bankitalia, “possibile” però solo a patto che si diradino le attuali incertezze del quadro internazionale, riparta il commercio mondiale e si dia “immediato avvio” al programma di lavori pubblici. “Il ritorno a migliori condizioni di competitività e di profittabilità delle imprese e l’aumento degli investimenti - si legge nel Bollettino - consentiranno di riportare il reddito e l'occupazione su un sentiero di sviluppo sostenuto”. Sullo sfondo resta poi la necessità di avviare le riforme strutturali, ridurre “durevolmente” le tasse e rafforzare la dotazione di infrastrutture del Paese.

Per quanto riguarda l’aumento dell’inflazione gli imputati principali secondo gli esperti di via nazionale sono tariffe assicurative e i prezzi dei servizi bancari. “Nel nostro Paese – sottolinea l’Istituto di via Nazionale - i dati disaggregati disponibili per il comparto dei servizi segnalano alcuni rincari particolarmente sostenuti nei mesi estivi, come nel caso dei servizi bancari (5,9% sui 12 mesi in settembre) e di quelli assicurativi (9,6%)”.

Vanno sempre molto bene i mutui casa. Nei primi nove mesi dell’anno, secondo il Bollettino economico della Banca d’Italia, in una fase di intensa attività del mercato immobiliare sono stati erogati nuovi mutui per l’acquisto di abitazioni per 25,3 miliardi di euro, con una crescita di quasi il 25% rispetto allo stesso periodo del 2001.

“D’altra parte - rileva ancora Bankitalia in un’altra sezione del Bollettino - la ricchezza complessiva delle famiglie italiane è composta per quattro quinti da beni reali (immobili, aziende e oggetti di valore)”. In base a dati di fine 2000 il 62,2% del portafoglio finanziario delle famiglie era inoltre rappresentato da immobili (terreni e abitazioni). Questa composizione della ricchezza finanziaria delle famiglie spiega anche l'impatto sostanzialmente limitato che ci si attende dal recente crollo delle Borse. Grazie al boom degli anni '90 il valore delle azioni in portafoglio, tra il ‘95 e il 2000, è salito di oltre il 160%. Di conseguenza la quota della ricchezza finanziaria investita in azioni è cresciuta rapidamente, ma è rimasta su valori intorno al 10% (10,2% nel 2000) ed è concentrata nelle famiglie più ricche.

Sono diminuiti dell’8,6% nel primo semestre del 2002 i trasferimenti dello Stato alle Regioni. La riduzione c’è stata anche per Comuni e Province, anche se più contenuta, dell’ 1,5%. Ad aumentare il proprio peso sul fronte dei trasferimenti da parte dello Stato sono gli enti previdenziali (+14,4%) e le imprese (+31,4%) 

I trasferimenti alle Regioni sono diminuiti dell’8,6 per  cento: si tratta di un valore di 2,9 miliardi sui 31,2 assegnati  loro nei primi sei mesi dell’anno. In questo caso - spiega  Bankitalia - vi è però un ''ritardo nell’assegnazione delle  risorse aggiuntive per il settore sanitario definite con l’accordo dell’agosto del 2001''. Per i comuni, invece, i  trasferimenti sono passati dai 6.901 milioni del primo semestre  2001 ai 6.798 milioni del primo semestre.

I dati del gettito fiscale diffusi dalla Banca d’Italia aggiornano le ultime indicazioni fornite  solo una settimana fa, dalle quali emergeva che nei primi 9  mesi dell’ anno il calo era stato del 4,56%,ma in rallentamento  rispetto ai mesi precedenti.

Il bollettino fornisce anche dati di dettaglio. Nei primi  dieci mesi dell’anno la flessione è stata maggiore per le  imposte dirette, in calo del 4,9 per cento (-6,5 miliardi)  mentre gli incassi relativi alle imposte indirette hanno  registrato una riduzione dello 0,8 per cento (-0,9 miliardi). Il gettito relativo all’Irpef è cresciuto dell’1,0% ma l’ autoliquidazione ha segnato una flessione dell’11,2% (-1,4  miliardi) “anche in connessione con i residui effetti del  venire meno del versamento a saldo relativo alle collaborazioni  coordinate e continuative, che dal 2001 sono assimilate al  lavoro dipendente. Le ritenute relative a quest’ultima  componente hanno registrato un incremento del 4,7 per cento (3,4  miliardi)”. Per l’ Irpef, in riduzione del gettito hanno invece  operato gli effetti dell’aumento delle detrazioni per i figli a  carico stabilito con la manovra per il 2002 (stimati  ufficialmente in 1,1 miliardi per l'intero anno).

Il gettito dell’Irpeg è diminuito del 13,0% (-2,4  miliardi). A pesare - secondo la Banca d’Italia – “sono stati  i riflessi della congiuntura sulla base imponibile, gli effetti  dei provvedimenti sulla rivalutazione dei cespiti aziendali  degli anni 2000-01 (maggiore utilizzo della DIT e aumento degli  ammortamenti) e gli incentivi agli investimenti”. Inoltre - sottolinea l’istituto guidato da Antonio Fazio - i versamenti del 2001 relativi al saldo erano cresciuti in via temporanea per effetto di interventi normativi varati alla fine del 2000.

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