BILLE': "FINANZIARIA, ULTIMO APPELLO PER IL GOVERNO"

BILLE': "FINANZIARIA, ULTIMO APPELLO PER IL GOVERNO"

Per il presidente di Confcommercio, l'esecutivo "si sta davvero giocando l'ultima fiche di credibilità di cui ancora dispone per rilanciare un'economia che è ferma, ingessata e, per alcune parti addirittura in caduta libera da più di tre anni".

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23 settembre 2004
FINANZIARIA: BILLE', E' IN GIOCO CREDIBILITA' GOVERNO =

Billè: “la finanziaria è l’ultima occasione per il governo”

 

“Il governo si sta davvero giocando davanti al paese l’ultima fiche di credibilità di cui ancora dispone per realizzare il rilancio di un’economia che è ferma, ingessata e, per alcune parti addirittura in caduta libera da più di tre anni”. Questo il commento del presidente di Confcommercio Sergio Billè, dopo l’incontro tra governo e parti sociali sulla Finanziaria. Billè, a Cagliari per il meeting dei direttori di Ascom e Federazioni di Confcommercio, ha sottolineato che “quello che il ministro Siniscalco ha esposto alle parti sociali è sicuramente un buon metodo ma il nostro giudizio è sospeso fino a quando, in concreto, non ci verrà spiegato come, e soprattutto, facendo leva su quali risorse intendono attuare l’ambizioso piano”. Il presidente di Confcommercio, si è detto preoccupato per la parte relativa alla riduzione della pressione fiscale rinviata, per ora, in un collegato del disegno di legge: “il rinvio ad un per ora solo ipotetico collegato, raddoppia, anzi triplica, i nostri timori su quelle che potranno essere le reali finalità e conseguenze di questa manovra”. “Figuriamoci se non siamo d’accordo su una politica che finalmente sia decisa, da un lato, ad usare la scure nei confronti della spesa pubblica improduttiva e, dall’altro a mettere finalmente sotto registro la finanza pubblica oggi alla sbando”. “Fino a quando non ci verrà dimostrato come e sulle spalle di chi questo piano potrà essere attuato - ha ribadito il leader della Confcommercio - è evidente che noi resteremo con le orecchie tese e gli occhi ben aperti. Il ministro Siniscalco, insomma, ci deve dimostrare con cifre, numeri e dettagli come intende risolvere il non certo facile teorema che dovrebbe portare al recupero di 24 miliardi di euro”. Billè ha avvertito che “qualora alla fine risultasse che questi 24 miliardi vengono prelevati, in un modo o nell’altro, dalle tasche degli italiani, i faremo di tutto per far abortire il progetto”. La Confcommercio vorrebbe maggiori indicazioni su quanto e come ministeri ed enti locali riusciranno davvero a comprimere i loro costi. “Tra l’altro - ha aggiunto Billè - non è affatto chiaro se e come il governo riesca ad adottare una politica che produca un reale controllo delle tariffe e dei costi dei servizi di base”. Secondo il presidente “la riduzione della pressione fiscale deve tornare ad essere uno degli obiettivi primari di questa manovra. Non vorremo infatti che la ventilata riduzione dell’Irpef si risolvesse in una semplice partita di giro perché, mentre si riduce la pressione fiscale, si sblocca contemporaneamente tutta la fascia delle imposte addizionali che sono di competenza delle amministrazioni locali”. Lo stesso destino non viene auspicato per l’Irap, la cui ventilata riduzione potrebbe ridursi, come ha detto Billè, “ad una misura simbolica sulla ricerca, e cioè a vantaggio dei soliti noti”.  E sempre in materia di tasse, è

stata richiesta la massima chiarezza del governo. “Il governo non pensi che a finanziare questa manovra - ha concluso Billè - possano essere quei quattro milioni di contribuenti che hanno sottoscritto un patto con il fisco attraverso gli studi di settore. Si tratterebbe di un autogol clamoroso che potrebbe di fatto annullare i risultati di un esperimento che ha portato alla congruità del 75% dei versamenti”.

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