BILLE' : "IL SETTANTA PER CENTO DEL PREZZO SONO TASSE"

BILLE' : "IL SETTANTA PER CENTO DEL PREZZO SONO TASSE"

p:03 d:9-3-2004 t: PETROLIO CONTINUA LA CORSA DEI PREZZI

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10 marzo 2004
Confcommercio e Figisc: “Defiscalizzare gli aumenti della benzina”

Confcommercio e Figisc: “Defiscalizzare gli aumenti della benzina”

Secondo il presidente di Confcommercio, Sergio Billè, il governo deve intervenire sul fronte degli aumenti della benzina “defiscalizzando questi aumenti”. “E poi – ha aggiunto Billè – è arrivato il momento di mettersi tutti intorno a un tavolo e affrontare questo problema seriamente perché il mercato non ne può davvero più di questa situazione”. Secondo Billè, “non bisogna nascondersi dietro al solito, ormai consunto, dito: la verità è che il 70% del prezzo della benzina se ne va in tasse, accise più Iva che, aumentando proporzionalmente, diventano una tassa sulla tassa”. “Così – ha aggiunto il presidente di Confcommercio - basta che l’Opec faccia uno starnuto perché a noi venga subito la febbre alta. E questo, per un’economia che ancora si regge solo grazie ai servizi di mercato, è davvero troppo”. In più, per Billè c’è un altro problema che si aggiunge a quelli citati: “il supereuro che, prima di questa nuova stretta del mercato petrolifero, avrebbe dovuto portare a una congrua diminuzione del prezzo che però nessuno ha visto”.

Anche per il presidente della Figisc-Confcommercio, Luca Squeri, “l’unica soluzione possibile per affrontare la situazione è quella di defiscalizzare gli aumenti”. “Giovedì – ha detto Squeri - andremo all’incontro convocato al ministero, sarebbe utile però congelare il peso fiscale”. “Si potrebbe cioè – ha aggiunto il presidente della Figisc - stabilire una soglia di invarianza. Un prezzo massimo oltre il quale l’aumento dell’Iva non segua la dinamica di rincaro del prezzo industriale”. Squeri ha poi ricordato anche la necessità di istituire un osservatorio sui prezzi stabile: “sul fronte del contributo al contenimento dei prezzi i gestori – ha concluso Squeri - i benzinai hanno fatto già molto. A cominciare dalla fissazione di un prezzo massimo negli accordi con l’industria petrolifera”.

Quanto alle accuse delle associazioni dei consumatori, che minacciano di denunciare i gestori per estorsione, Squeri le ha definite “inaccettabili”. “Quello che le associazioni dei consumatori forse non sanno - ha affermato - è che i gestori devono rispettare delle

regole dettate dalla legge e dai contratti stabiliti con le compagnie petrolifere, e le rispettano”. “I consumatori non sanno neanche – ha continuato Squeri - che il sovrapprezzo sulle autostrade di circa 10 lire dipende dal balzello pagato dai distributori ad Autostrade per ottenere la concessione. E’ quindi logico che i carburanti costino di

più”. Per questo le loro dichiarazioni sono “irricevibili e inaccettabili”.

 

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