Carburanti: prosegue con successo lo "sciopero del bancomat"

Carburanti: prosegue con successo lo "sciopero del bancomat"

Sono oltre 18mila i gestori che dal 25 luglio non accettano pagamenti con bancomat o carta di credito (escluse American Express e Carta Sì). I gestori denunciano "atti provocatori" delle banche e minacciano di proseguire l'iniziativa per tutto agosto.

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24 luglio 2003
AGENZIE NEWS

Benzinai: prosegue con successo lo “sciopero del bancomat”

 

Dal 25 luglio a mezzanotte su tutta la rete distributiva di strade e autostrade non è possibile pagare il pieno di benzina con il bancomat o con molte delle carte di credito (escluse American Express e Carta Sì) in circolazione: è scattato infatti il nuovo sciopero dei benzinai a tempo indeterminato contro “l’atteggiamento arrogante del sistema bancario che ha vanificato anche il tentativo di mediazione del Governo”.

L’iniziativa sta registrando un grande successo. Hanno già aderito, infatti, circa 18.000 punti vendita e sono sempre più frequenti le manifestazioni di solidarietà degli stessi consumatori, evidentemente convinti che una soluzione positiva della vicenda potrà avere risvolti positivi anche per le loro tasche.

In questo contesto, denuncia una nota congiunta di Figisc/Anisa, Faib/Aisa e Fegica, “non sorprende, anche se preoccupa, il nervosismo con il quale le banche stanno cominciando a reagire. Un nervosismo che, ancorché giustificato dalla piega che gli avvenimenti stanno prendendo, non può che rivelare nuovamente l’atteggiamento prepotente che il sistema bancario ha già più volte mostrato durante il corso della vicenda e persino su tavoli istituzionali e che arriva a manifestarsi attraverso atti provocatori”.

Le organizzazioni dei gestori denunciano che “troupe televisive free lance, direttamente assunte da alcuni gruppi bancari tra i più importanti in Italia, sono impegnate a confezionare servizi ad hoc perché siano poi immessi nei tradizionali circuiti informativi. Tutto ciò, evidentemente, con il doppio intento di mistificare strumentalmente l’andamento dell’iniziativa di protesta da un lato e, dall’altro, di intimidire e scoraggiare i gestori degli impianti visitati e filmati”.

Oltre a stigmatizzare questo comportamento, i gestori fanno sapere che risponderanno “con tutti i mezzi che riterranno più opportuni - sindacali, politici e legali - a tutela dei diritti e delle prerogative di ciascun gestore e di tutta la categoria e, per altro verso, rivolgono un pressante appello alle istituzioni - Governo e Parlamento - affinché diano adeguato e coerente seguito agli impegni assunti formalmente con il voto di due distinti ordini del Giorno, alla Camera ed al Senato, anche attraverso il coinvolgimento diretto delle autorità di garanzia competenti, Banca d’Italia e Antitrust”.

“Senza un passo risolutivo in tal senso - concludono Figisc/Anisa, Faib/Aisa e Fegica - l’iniziativa di protesta non potrà che continuare anche per tutto il mese di agosto”.

 

 

 

 

 

 

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