Confcommercio su dati Istat: ripresa slitta alla primavera del 2014

Confcommercio su dati Istat: ripresa slitta alla primavera del 2014

Dopo 3 anni e mezzo, prima battuta d'arresto per l'export

 

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Roma, 10.06.2013

 

Dopo 3 anni e mezzo, prima battuta d'arresto per l'export

 

CONFCOMMERCIO SU DATI ISTAT:

RIPRESA SLITTA ALLA PRIMAVERA DEL 2014

 

Produzione industriale in perdita, rispetto al 2010, di quasi il 10% e revisione al ribasso del Pil del primo trimestre dell'anno in corso confermano come l'Italia sia ancora in piena crisi allontanando qualsiasi ipotesi di ripresa a breve. Infatti, anche in considerazione della profonda flessione delle componenti della domanda interna (consumi -3,5% e investimenti -7,5% in termini tendenziali), è praticamente impossibile immaginare una crescita prima della metà del 2014: questo il commento dell'Ufficio Studi Confcommercio ai dati su produzione industriale e Pil diffusi oggi dall'Istat.

Bisogna, peraltro, riconoscere che la crisi italiana ha intensità e durata tali da non potere essere assimilata alla recessione che colpisce le altre economie avanzate. La riduzione del Pil nella prima parte del 2013 rispetto al primo trimestre dello scorso anno è limitata allo 0,3% in Germania e allo 0,4% in Francia mentre il Pil Italiano cala del 2,4%. Inoltre, stando agli ultimi dati dell'Istat, alla caduta del mercato interno si cominciano ad associare anche difficoltà sul versante delle esportazioni. Dopo 14 trimestri di sviluppo, le esportazioni italiane hanno, infatti, registrato, una pesante battuta d'arresto, con una contrazione dell'1,9% in termini congiunturali.

Sono sempre più urgenti, dunque, provvedimenti di stimolo all'economia che riducano la spesa pubblica improduttiva, i carichi burocratici sulle imprese, le complicazioni che rendono più difficoltoso l'incontro tra domanda e offerta nel mercato del lavoro. Così come – conclude Confcommercio - è altrettanto necessario e urgente destinare parte delle risorse derivanti dalla lotta all'evasione (12,5 miliardi di euro nel 2012) per ridurre le aliquote legali, scongiurando definitivamente ogni nuovo incremento di pressione fiscale a partire dal previsto aumento dell'Iva nel prossimo mese di luglio.

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