Confcommercio su Pil: terziario contiene recessione, ma quadro resta fragile

Confcommercio su Pil: terziario contiene recessione, ma quadro resta fragile

I segnali di rallentamento dell’economia emersi dai principali indicatori congiunturali si sono tradotti nel quarto trimestre, secondo le prime stime, in una diminuzione del PIL dello 0,1% in termini congiunturali, interrompendo un percorso di recupero che durava da quasi due anni. Il dato, meno negativo rispetto a quanto prospettato, ribadisce ancora una volta il ruolo fondamentale dei servizi e dei consumi nel determinare la crescita. Da una parte, infatti, la recessione assume toni molto moderati solo grazie alla crescita del terziario, dall’altra, il rallentamento è innescato, come previsto, dalla frenata dei consumi: questo il commento dell’Ufficio Studi Confcommercio alle stime del Pil diffuse oggi dall’Istat

L’interpretazione della congiuntura – prosegue la nota - non può che essere in chiaroscuro. Il trascinamento per il prossimo anno è confortante e suggerisce una crescita di almeno mezzo punto percentuale nella media del 2023. Al contrario, il contributo positivo del saldo estero alla fine dello scorso anno potrebbe essere stato determinato da un considerevole sgonfiamento sia dell’import sia dell’export. Ciò, a sistema con la riduzione dei consumi che si protrarrebbe per alcuni mesi, contribuisce a delineare un quadro economico per l’Italia contraddistinto da grande fragilità.

Pertanto – conclude Confcommercio - nonostante le buone performance del mercato del lavoro anche a dicembre, confermiamo variazioni congiunturali del PIL negative per i primi mesi dell’anno in corso.

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