Confcommercio su nuove tariffe elettriche: fardello sempre più’ pesante per imprese
Confcommercio su nuove tariffe elettriche: fardello sempre più’ pesante per imprese
A partire da oggi, la bolletta dell’energia elettrica peserà ancora di più sui conti delle imprese del terziario. E’ quanto emerge dal consueto aggiornamento trimestrale delle tariffe in tutela dell’Autorità di regolazione per Energia, Reti e Ambiente (ARERA), secondo il quale è previsto, per il quarto trimestre 2022, un notevole incremento del costo dell’energia elettrica per i consumatori, pari al 59%. I nuovi rincari dell’energia elettrica sono, dunque, l’ennesimo fardello che grava sui conti delle imprese e, in una situazione oggettivamente straordinaria con un conflitto in atto e una volatilità dei prezzi mai registrata in precedenza sui mercati energetici, quest’ulteriore aumento dei costi delle forniture di energia dimostra, ancora una volta, che occorre fare di più: questo il commento di Confcommercio sull’aggiornamento dei prezzi delle forniture di energia elettrica comunicato oggi da ARERA.
I recenti provvedimenti adottati dal Governo in materia energetica – prosegue la nota - hanno tamponato l’emergenza in atto, ma non sono ancora sufficienti a mitigare adeguatamente gli aumenti di energia elettrica e gas naturale. Bene gli interventi in materia di crediti d’imposta, ma occorre uno sforzo maggiore se si vogliono proteggere le imprese dal caro-energia. L’ultimo decreto energia, infatti, contiene misure utili per fronteggiare l'emergenza energetica, ma quest’ultime vanno rafforzate, potenziando i crediti d'imposta per i “non energivori” affinchè riguardino compiutamente terzo e quarto trimestre. Sul tema andrebbe poi previsto un maggior ristoro per bollette con incrementi dei costi dei consumi elettrici per kWh superiori al 100%.
Quanto al sostegno alla liquidità delle imprese - conclude la nota – un ulteriore aumento dell’intensità delle coperture del Fondo di garanzia PMI fino al 90% consentito dal Temporary framework, l’allungamento della durata dei prestiti garantiti ed il rinnovo delle moratorie sono ulteriori misure da mettere in campo per fronteggiare le conseguenze del caro energia a carico delle imprese. Così come vanno riproposte le misure emergenziali della fase pandemica in materia di riduzione del capitale sociale e di sospensione temporanea degli ammortamenti e vanno individuate soluzioni che consentano, in deroga temporanea ai principi contabili, un ammortamento pluriennale dei costi energetici.