Verso il voto: Confcommercio ha "incontrato" la politica

Verso il voto: Confcommercio ha "incontrato" la politica

Si è conclusa la "due giorni" di incontri con i leader dei principali partiti per ascoltare le loro proposte in vista delle elezioni del 25 settembre. Sangalli: "superare le emergenze che minacciano la ripresa".

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9 settembre 2022

In vista delle elezioni politiche del prossimo 25 settembre, il Consiglio Generale di Confcommercio, riunito in seduta permanente e formato da circa 70 presidenti in rappresentanza delle 700mila imprese associate, dei territori e delle federazioni del sistema confederale, ha incontrato giovedì 8 e venerdì 9 settembre i leader dei principali partiti con l'obiettivo di proseguire e rafforzare il dialogo con le forze politiche e ascoltare le proposte, i programmi, le idee dei partiti che si candidano a guidare il Paese.

Il programma

Nella prima giornata sono intervenuti: Carlo Calenda, segretario del partito Azione; Antonio Tajani, coordinatore unico nazionale di Forza Italia; Giuseppe Conte, presidente del Movimento 5 Stelle; il segretario del Partito Democratico, Enrico Letta. Nella seconda è stato il turno di Matteo Salvini, segretario federale della Lega; Giorgia Meloni, presidente di Fratelli d’Italia; Emma Bonino di +Europa.

Hashtag dell'iniziativa: #versoilvoto, #confcommerciocè

 

Sangalli: "Superare le emergenze che minacciano la ripresa"

“Confcommercio sta incontrando i leader politici, ascolta le loro proposte e presenta le richieste delle imprese del terziario di mercato, determinanti per l’economia italiana, che da tre anni si confrontano con crisi globali gravissime. Queste imprese chiedono risposte immediate all’emergenza energia in raccordo con l’Europa, stabilendo in primis un tetto al prezzo del gas, e poi una migliore spesa pubblica e un riordino del sistema fiscale, e politiche a sostegno dell’innovazione, del lavoro e della transizione energetica. Chiedono di concentrare le risorse su queste priorità per superare le emergenze che minacciano la ripresa economica e la stabilità del nostro Paese”: così il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli all’avvio della due giorni di incontri del Consiglio generale della Confederazione con i leader delle principali forze politiche.

 

Bonino: “deve finire la stagione dei bonus”

È stata Emma Bonino, leader di +Europa, a chiudere l’edizione 2022 di “Confcommercio Incontra” e lo ha fatto all’insegna della sua leggendaria franchezza: “tutti quelli che mi hanno preceduto  - ha detto - vi avranno senz’altro detto che il vostro programma è bellissimo e che sono d’accordo. Ma la realtà è che non si può fare in una volta sola, chiunque governerà questo Paese dovrà scegliere delle priorità”. E anche sull’attualità economica l’ex ministro degli Esteri si è espressa in modo molto diretto: spero che tenga la linea Draghi e non si facciano ulteriori scostamenti di bilancio per gli aiuti. Serve responsabilità, avevamo il premier più competente e rappresentativo. Bene, è stato cacciato via in modo ipocrita e ora gli si chiede di intervenire sulle emergenze pur non avendone la possibilità perché è in ‘amministrazione ordinaria’”. Al contempo “deve finire la stagione dei bonus, siamo diventati una Bonuslandia che spende e non produce” e lo Stato “deve far rispettare le regole e sburocratizzare”. Quanto al gas, infine, “serve un tetto europeo, poi vedremo casa fa il nuovo Governo" (“certamente meglio”, ha commentato con un filo d’ironia).
 


Meloni: “lo Stato non deve disturbare chi vuole creare ricchezza”

“Il momento è molto complesso, siamo forse nella peggiore congiuntura possibile, tanto più che le scelte politiche degli ultimi anni ci hanno reso il fanalino di coda in Europa nelle classifiche macroeconomiche". Giorgia Meloni, presidente di Fratelli d’Italia, ha cominciato così il suo intervento nella sede di Confcommercio aggiungendo, rivolta al Consiglio Generale della Confederazione, che “le vostre proposte sono spesso perfettamente sovrapponibili a quelle del mio partito” e che “il mondo produttivo di questo Paese spesso ha avuto le idee più chiare di quello politico”. Sul tema “scottante” dei prezzi dell’energia, Meloni ha detto cheun tetto europeo al prezzo del gas sarebbe la soluzione migliore, ma dobbiamo ricordarci che l’Europa è anche il luogo dove ogni Paese difende i suoi interessi”, mentre per le bollette “è necessario scollegare il prezzo del gas da quello dell’elettricità, anche con una norma nazionale: le risorse ci sono, preferibilmente evitando un altro scostamento di bilancio”. Pensando alle forniture in provenienza dal Mediterraneo, ha quindi sottolineato che “l’Italia può diventare l’hub di approvvigionamento energetico dell’Europa e questo sarebbe strategicamente importantissimo”. Passando al tema fiscale, premesso che “lo Stato non deve disturbare chi vuole creare ricchezza, ci vuole libertà di produrre e lavorare con poche regole, e serve un nuovo rapporto, di pari dignità, tra Stato, cittadino e imprese”, la presidente di Fratelli d’Italia ha proposto una tregua fiscale, con stralcio integrale delle cartelle sotto i mille euro, e ‘saldo e stralcio’ per quelle fino a 3mila euro”. Chi vuole regolarizzare la sua posizione, poi “deve farlo senza sanzioni, anche in dieci anni” e occorre “alleggerire il prelievo su imprese e lavoratori, introducendo una flat tax al 15% su ciò che si guadagna in più rispetto all’anno precedente e prevedendo un sistema forfetario fino a 100mila euro per imprese  e partite Iva. Infine, Meloni ha indicato due “obiettivi di legislatura: un taglio da 16 miliardi al cuneo fiscale e l’introduzione del ‘più assumi, meno paghi’”, da accompagnare all’abolizione del reddito di cittadinanza (“sbagliato dal punto di vista culturale”) e a un sistema unico e universale di ammortizzatori sociali. Per fare tutto questo “serve stabilità, altrimenti non ne usciremo mai”, ha concluso.
 


Salvini: “l’emergenza energetica è un secondo Covid”

È un Matteo Salvini che si è detto preoccupato quello visto in apertura della seconda giornata di “Confcommercio Incontra”. Per la situazione generale dell’economia, ma soprattutto per “la sottovalutazione dell’emergenza energetica che è un secondo Covid, un Covid energetico”. Decine di migliaia di imprese sono a rischio prima che si insedino le nuove Camere, ha spiegato, e “ogni giorno che passa c’è una fabbrica che chiude, mentre per le attività commerciali non ci sono le rateizzazioni previste a favore delle famiglie per pagare le bollette”. La soluzione? “Fare debito, perché adesso sarebbe sano, un buon investimento. Se la gente muore non si può guardare all’equilibrio di bilancio”. Per il resto il leader della Lega ha sciorinato i punti principali del programma del suo partito che maggiormente potevano interessare la platea: dal no alle commissioni per le piccole spese con il bancomat al sì alla cedolare secca per gli immobili a uso commerciale, dal no al tetto per l’uso del contante al sì al ritorno dei voucher per l’utilizzo del lavoro a tempo determinato per combattere il lavoro nero. Sì anche al taglio dell’Iva sui beni di prima necessità. Ne abbiamo proposto l’inserimento nel decreto Aiuti: costerebbe un miliardo a trimestre che possiamo prendere dai fondi destinati al reddito di cittadinanza” e alla flat tax al 15% (“l’unico modo per combattere l’evasione fiscale è rendere possibile pagare le tasse”). Dopo aver sottolineato che “la luce di un negozio è sicurezza, occorre permetterne la sopravvivenza soprattutto nei piccoli centri”, Salvini ha chiuso chiedendo una moratoria sui quindici milioni di cartelle fiscali in partenza e affermando: “siete la spina dorsale dell’economia del nostro Paese. Conto che Confcommercio sarà parte attiva, entusiasta e propositiva dei cinque anni che abbiamo davanti”.

 

 

Letta: “giù le tasse sul lavoro e spendere tutti i fondi del PNRR”

“Crediamo al confronto continuo con le parti sociali, la nostra porta è sempre aperta alla discussione con il vostro mondo”. Il segretario Enrico Letta, ha chiuso la prima parte della due giorni di Confcommercio in vista delle prossime elezioni politiche rivendicando l’apertura al dialogo da parte del Partito Democratico, sottolineando altresì che quest’ultimo è stato “l’unico a sostenere sempre il Governo Draghi, la cui caduta è un punto di gravissima difficoltà. Ora servirebbe un Esecutivo che, come quello precedente, sia in grado di essere protagonista in Italia e motore fondamentale per l’Europa”. Passando a parlare della questione energetica, Letta ha evidenziato che “la prima questione chiave è fermare gli extraprofitti e la speculazione, servono poi un tetto al prezzo del gas in arrivo dalla Russia e un intervento in tre fasi per evitare che le bollette in scadenza stronchino la vita di cittadini e imprese: raddoppio del credito d’imposta, rateizzazione delle bollette, acquisto collettivo da parte di un acquirente unico”. Detto che è necessario spendere completamente tutti i fondi del PNRR (“dentro c’è tutto quello di cui c’è bisogno, bisogna correre ed è anche l’ultimo grande treno per il Sud”), Letta ha quindi passato in rassegna alcuni punti del programma economico del PD, sottolineando in particolare la necessità di un taglio strutturale delle tasse sul lavoro (“una riduzione light non serve assolutamente a nulla”) per combattere il lavoro nero e favorire la ricerca di manodopera. “Tanti punti del vostro programma li riteniamo pienamente condivisibili, come ad esempio riguardo al credito, ai trasporti e logistica, al mare, alla digitalizzazione”, ha concluso Letta annunciando infine la proposta di incentivare l’apertura di mille bar multifunzione in mille piccoli paesi per combattere la desertificazione.

 

Conte: “proponiamo di abolire l’Irap per tutte le imprese”

È stato Giuseppe Conte, presidente del Movimento Cinque Stelle, il terzo ospite della giornata inaugurale di “Confcommercio incontra”. Dopo una lunga premessa sula guerra in Ucraina e sulle sue conseguenze economiche ("senza un apporto critico alla strategia che si sta realizzando nell'alleanza euroatlantica, rischiamo di avere anni e anni di devastazione economica"), l’ex presidente del Consiglio è passato a parlare della crisi energetica, sottolineando che per affrontare la situazione non si deve escludere il ricorso a uno scostamento di bilancio, e quindi dei temi fiscali: “il fisco – ha detto - va alleggerito e semplificato, proponiamo l’abolizione dell’Irap per tutte le imprese. Per le cartelle fiscali proponiamo la rateizzazione, visto che con un sistema fiscale più trasparente tutti pagheremmo meno, bisogna contrastare l’economia sommersa in modo gentile. No ai condoni, niente saldo e stralcio, perché  in questo momento il  Paese è in ginocchio”. Dopo aver esaltato alcune realizzazioni dei governi da lui diretti (cashback, pagoPa), Conte ha proposto un “cashback fiscale”, anche per le spese sanitarie e veterinarie, con riaccredito in conto corrente. Il presidente pentastellato ha proseguito dicendo che “per sostenere le imprese è fondamentale continuare a investire nel fondo  di garanzia per sostenere la liquidità” e che occorre “puntare sulla rigenerazione urbana contro il consumo di suolo indiscriminato”. È necessario, infine, tagliare il cuneo fiscale perché in Italia la perdita del potere d’acquisto è fortissima, serve una politica coraggiosa, non ci possiamo permettere uno stallo”.

 

Tajani: “flat tax al 23% per pagare tutti, ma meno”

“La capacità e la determinazione di intraprendere sono la base del made in Italy e le pmi rappresentano il vero tessuto connettivo dell’Italia, che crea lavoro e benessere e che ci ha permesso di resistere alle varie crisi di questi ultimi anni”. Così Antonio Tajani, coordinatore unico nazionale di Forza Italia, che davanti al Consiglio Generale di Confcommercio ha sottolineato che “lo Stato ha il dovere di mettervi nelle condizioni di poter lavorare con provvedimenti che permettano la crescita”. La “chiave di tutto, il tema dei temi” da questo punto di vista, per Tajani, “è la pressione fiscale, perché le imprese non ce la fanno ad andare avanti, il Paese è soffocato da un sistema che penalizza e non aiuta. La riforma fiscale è l’elemento chiave del nostro programma politico: Forza Italia propone una flat tax al 23% che porti tutti a pagare, ma a pagare di meno”. Dopo aver ribadito il suo no allo stipendio minimo fissato per legge e al reddito di cittadinanza, dicendosi a favore della contrattazione collettiva, l’esponente di Forza Italia ha parlato delle difficoltà di accesso al credito (“un tema fondamentale per tante piccole e piccolissime imprese che non riescono ad andare avanti”) sottolineando che “il tentativo di mettere fuori gioco le banche popolari e quelle di credito cooperativo  a beneficio di quelle grandi significa mettere fuori gioco i piccoli imprenditori, non può essere un computer a decidere il destino di un commerciante o di un artigiano”. Per quanto riguarda infine la crisi energetica, Tajani ha detto che “deve esserci un aiuto da parte dello Stato a famiglie e imprese che stanno vivendo una grave difficoltà. La prima cosa da fare è il tetto a livello europeo, mentre sul fronte degli aiuti nazionali bisogna cercare nelle pieghe del bilancio, altrimenti bisogna trovare un'altra soluzione che può essere lo scostamento di bilancio".

 

Calenda: “serve un intervento sulle bollette, altrimenti saranno macerie”

"Nel mentre si svolge una campagna elettorale demenziale, stanno chiudendo le imprese: rischiamo di tornare in recessione e di avere un milione di persone per strada”. Così, nel suo intervento a “Confcommercio incontra” il segretario di Azione, Carlo Calenda, che ha ripetuto il suo appello a fermare la campagna elettorale,  bisogna che i leader dei partiti si vedano domattina per aiutare Draghi a prendere un provvedimento che va preso immediatamente". "Le entrate fiscali sono aumentate. Noi oggi abbiamo bisogno – ha spiegato Calenda - di un provvedimento che sia non contro i rincari delle bollette future ma che rimborsi anche i rincari di quelle passate. Il resto non conta niente, altrimenti chiunque vincerà governerà sulle macerie. Il costo dell'energia rischia di produrre la desertificazione industriale, serve un intervento immediato, mentre in campagna elettorale si discute del nulla, nel frattempo noi non facciamo mai quello che serve per diventare un Paese normale". 


Le edizioni passate di Confcommercio Incontra

Negli anni passati Confcommercio ha incontrato in più di un’occasione le forze politiche in vista di elezioni nazionali o europee, con l'obiettivo di proseguire e rafforzare il dialogo con i protagonisti della politica e ascoltare le proposte, i programmi e le idee dei partiti candidati. 

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