Caro energia, Confcommercio Milano: “allarme indebitamento per le imprese”

Caro energia, Confcommercio Milano: “allarme indebitamento per le imprese”

Secondo un’indagine dell’Associazione l’aumento dei prezzi dell’energia rischia di far chiudere il 20% delle aziende del terziario. Per un imprenditore su due è il problema più difficile da affrontare.

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13 aprile 2022

Gli aumenti energetici registrati negli ultimi mesi hanno colpito duramente le imprese del terziario. Secondo un’indagine di Confcommercio Milano sulle conseguenze dell’impatto della guerra in Ucraina, tra cui il caro energia, è allarme indebitamento per il 69% delle aziende di Milano, Monza Brianza e Lodi, mentre per il 20% il rischio di chiusura si fa sempre più concreto. Vediamo nel dettaglio i risultati della ricerca, elaborati dall’Ufficio studi di Confcommercio MiLoMb.

MAGGIORI PREOCCUPAZIONI - Per il 51% degli imprenditori i rincari energetici rappresentano il problema più difficile da affrontare. Seguono gli aumenti dei prezzi delle materie prime (26%), le difficoltà nel rifornimento dei prodotti (11%) e il calo del turismo (10%). Lo shock dell’energia colpisce di più i servizi (76%) e la ristorazione (61%).

AUMENTI IN BOLLETTA - Il 53% delle imprese ha registrato un aumento entro il 50%, il 31% dal 50 al 100%, il 12% dal 100 al 200% e infine il 4% un aumento di oltre il 200%. Ristorazione e gli agenti rappresentati sono stati i più colpiti dai rincari energetici.

CRESCE L’INDEBITAMENTO - Con l’aumento dei prezzi dell’energia la conseguenza più diretta è sicuramente l’aumento dei debiti (per il 69% delle imprese). L’11% delle aziende ha messo in conto una riduzione del numero dei collaboratori, mentre il 20% teme una chiusura definitiva dell’attività.

POSSIBILI SOLUZIONI - Il 47% ha ribadito la necessità di un abbattimento consistente dei costi dell’energia. Il 27% ha chiesto nuovi sostegni/indennizzi in accordo con l’Europa. Il 14%, invece, propone moratorie fiscali e creditizie e il 12% maggiori finanziamenti agevolati per investimenti.

FONTI RINNOVABILI - Per sostenere la transizione energetica e uscire dall’emergenza il 60% ha suggerito di puntare sulle fonti rinnovabili, il 47% sulla diversificazione delle forniture energetiche e il 44% sul nucleare di nuova generazione.

 

Per saperne di più leggi i materiali al seguente link pdf

 

“Vi sono lievi segnali di ripresa - ha commentato il segretario generale, Marco Barbieri - soprattutto nel settore del turismo, ma non sono ancora sufficienti per parlare di piena ripartenza. È importante intervenire con un abbattimento strumentale dei costi dell’energia, ancora con ristori immediati nei confronti delle imprese in raccordo con l’Europa, e proseguire nelle moratorie fiscali e creditizie”.

Caro energia, accordo Confcommercio Milano-sindacati 

Il 21 aprile scorso Confcommercio Milano ha sottoscritto un verbale di accordo con Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs il cui obiettivo è quello di sostenere i lavoratori a far fronte all'aumento dei costi dell'energia. Il contributo sarà erogato dagli Enti Bilaterali"Considerata l'attuale situazione di crisi internazionale - ha commentato l'Associazione - derivante dalla guerra in Ucraina con i concreti rischi per la ripresa economica, le parti sociali si sono fatte portavoce delle istanze per rafforzare il potere d'acquisto dei dipendenti delle imprese". 

Leggi anche l'approfondimento sul Bonus sociale luce e gas 2022

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