Confcommercio Sicilia: “imprese in ginocchio”

Confcommercio Sicilia: “imprese in ginocchio”

L'Associazione territoriale ha dichiarato lo stato di agitazione della categoria. Il 6 maggio sono stati convocati gli Stati generali del comparto.

DateFormat

7 aprile 2022

Il 31 marzo scorso, dopo una riunione straordinaria della Giunta, durante la quale sono state analizzate le difficoltà economiche che stanno mettendo in ginocchio il settore del commercio, del turismo e dei servizi, Confcommercio Sicilia ha dichiarato lo stato di agitazione della categoria. Un segnale forte rispetto a “una situazione molto problematica – ha spiegato il presidente regionale, Gianluca Manenti che investe in maniera drammatica un comparto che sperava nella ripresa, alla luce dell’agognata uscita dalla pandemia sebbene i contagi, ancora oggi, non consentano di tirare in modo completo un sospiro di sollievo, e che, invece, dovrà rimandare sine die la possibilità di ripartire”.

L'Associazione ha quindi elaborato una serie di proposte, a costo zero, per aiutare le aziende. Tra queste troviamo: 

  • una nuova moratoria di un anno sui titoli in scadenza e sulle imposte non pagate;
  • una nuova apertura dei termini per pagare senza tasse aggiuntive o raddoppi d'imposta;
  • l'allungamento della durata dei mutui e finanziamenti concessi a sessanta mesi;
  • una seria lotta contro le varie forme di abusivismo e concorrenza sleale.

Gli effetti della guerra e del caro energia si fanno sentire, soprattutto sulla capacità di consumo delle famiglie, che, per far quadrare i conti, sono costrette a tagliare su “ristorazione, abbigliamento, vacanze e cultura – ha proseguito Manenti  – tirando il freno a mano su spese ritenute superflue. Questo significa danno che si aggiunge a danno visto che stiamo ancora scontando le conseguenze della pandemia”.

A tal proposito anche Confcommercio Catania ha commentato la situazione di crisi, suggerendo un ritorno al vecchio prestito di guerra "che ha fatto rifiorire l'economia italiana – ha dichiarato il presidente Pietro Agengrazie a prestiti trentennali". Sarebbe un sistema che consentirebbe "alle aziende di pagare, alle banche di essere pagate, allo Stato, che in parte gestisce tali debiti, di non pagare le insolvenze e all'economia generale di continuare a girare". A questo bisogna aggiungere una seria azione contro la concorrenza sleale e l'abusivismo commerciale. Sempre più spesso, infatti, le grandi catene applicano una scontistica che i piccoli negozianti non si possono permettere. "Una situazione arrivata ormai all'eccesso – ha aggiunto i vicepresidente vicario, Dario Pistorio – in un momento in cui, peraltro, i consumi si sono notevolmente abbassati".

Vista la situazione di grande crisi economica, Confcommercio Sicilia ha indetto una conferenza di sistema per il prossimo 6 maggio: gli Stati generali del comparto. “Come già a livello nazionale – ha aggiunto Manenti – invochiamo la proroga o l’attivazione, a seconda dei casi, di misure di finanza straordinaria, come la moratoria per i prestiti bancari che, però, non può penalizzare la classe di merito creditizio delle imprese”. In Sicilia, secondo l’Associazione, la classe politica al momento è troppo impegnata nell’organizzazione delle elezioni amministrative del 12 giugno prossimo. “Le imprese però non possono aspettare i tempi della politica. Hanno bisogno di risposte subito”, ha concluso Manenti.

Banner grande colonna destra interna

Aggregatore Risorse

ScriptAnalytics

Cerca