CONFCOMMERCIO SU DENUNCIA ADUC E ADUSBEF: SGOMBRARE IL CAMPO DA EQUIVOCI

CONFCOMMERCIO SU DENUNCIA ADUC E ADUSBEF: SGOMBRARE IL CAMPO DA EQUIVOCI

La raccomandazione dell'Assemblea di Confcommercio sull'arrotondamento al ribasso dei prezzi e le precisazioni sui resti

79/2001      Roma 14.12.01

 

La raccomandazione dell’Assemblea di Confcommercio sull’arrotondamento al ribasso dei prezzi e le precisazioni sui resti

 

CONFCOMMERCIO SU DENUNCIA ADUC E ADUSBEF:

SGOMBRARE IL CAMPO DA EQUIVOCI

 

Il sistema di arrotondamento dei prezzi in relazione all'introduzione dell'euro è regolato per legge da appositi provvedimenti normativi che prevedono l'arrotondamento dei prezzi alla seconda cifra decimale e le aziende, pertanto, hanno l'obbligo di rispettare questa disposizione.

Altro ragionamento è il meccanismo di formazione dei prezzi che, in un mercato aperto alla concorrenza, è e deve rimanere libero per favorire non solo una sana competizione tra imprese, ma per dare al consumatore una capacità di scelta che sia la più ampia possibile.

Ferme restando tali premesse, secondo Confcommercio è necessario intervenire per fare chiarezza sulle diverse notizie che sempre più stanno creando disorientamento nei consumatori.

Confcommercio in tema di prezzi e arrotondamenti rende noto che attraverso la sua Assemblea generale, che si è riunita il 13 dicembre, ha già adottato una apposita raccomandazione che impegna l’intero sistema confederale, e quindi le imprese aderenti, in tema di correttezza, trasparenza ed efficacia nel periodo di transizione dalla lira all’euro. In particolare, al di là degli impegni già sottoscritti in diverse sedi (Eurologo, accordo siglato con il Ministero delle Attività Produttive) si raccomanda alle aziende di arrotondare comunque per difetto il totale complessivo da pagare, in modo da favorire il cliente.

La raccomandazione invita inoltre le aziende - al fine di rendere trasparente il processo di sostituzione dei prezzi espressi in lire – ad evitare aumenti in concomitanza con le operazioni di conversione. Laddove tuttavia le condizioni di mercato (es. i prezzi alla produzione) rendessero necessario un ritocco dei prezzi, è opportuno dare trasparente e chiara informazione alla clientela.

Confcommercio ricorda inoltre che non è stato mai sancito né a livello comunitario né nazionale l’obbligo per i commercianti di dare comunque il resto in euro e che tale circostanza è solo “raccomandata” laddove possibile.

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