Indennizzi: un palliativo che lascia l'amaro in bocca

Indennizzi: un palliativo che lascia l'amaro in bocca

Non era difficile prevedere che anche le risorse stanziate quest’anno per la restituzione delle licenze (100 miliardi) si sarebbero esaurite in una giornata, confermando l'incongruità di questo provvedimento, ormai divenuto solo un palliativo che lascia l'amaro in bocca: questo il commento di Confcommercio alla situazione creatasi con la riapertura dei termini per la presentazione delle domande di indennizzo agli imprenditori del commercio che cessano l’attività.

Tale situazione era ancor più prevedibile – prosegue Confcommercio - se si considera che circa 40 miliardi delle nuove risorse erano già predestinati a coprire le domande pervenute alle Camere di Commercio l’ottobre scorso, rimaste inevase per avvenuto esaurimento dei fondi prima della data di chiusura del termine.

Alle 11 di questa mattina, primo e a questo punto anche ultimo giorno utile per la presentazione delle domande di “fine attività”, le richieste di indennizzo, presentate da circa 14.000 imprese, superavano di ben 150 miliardi le risorse finanziarie a disposizione, che saranno quindi polverizzate in una pioggia di irrisori risarcimenti di 4 - 5 milioni per domanda.

Sono infatti già oltre 23.000 le imprese – conclude Confcommercio - che fra il precedente bando e quello attuale hanno fatto domanda di indennizzo per cessazione di attività, denotando una situazione di difficoltà del settore che deve essere affrontata con la promozione di politiche attive che incentivino gli investimenti delle imprese e la loro capacità di stare sul mercato.

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