CONFCOMMERCIO SU VENDITE AL DETTAGLIO: CRESCITA ZERO PER LE PMI

CONFCOMMERCIO SU VENDITE AL DETTAGLIO: CRESCITA ZERO PER LE PMI

15/2002

15/2002
Roma, 27-02-02

 

CONFCOMMERCIO SU VENDITE AL DETTAGLIO:

CRESCITA ZERO PER LE PMI

 

Fine anno decisamente deludente per le imprese del commercio al dettaglio che hanno registrato una variazione del fatturato pari a zero, rispetto a dicembre 2000, e un -0,6% di media nel 2001 rispetto all'anno precedente: questo il commento del Centro Studi Confcommercio sulle vendite al dettaglio di dicembre rese note dall’Istat.

 

In termini reali, cioè al netto della variazione dei prezzi, infatti, il fatturato del settore della distribuzione registra in dicembre una variazione pari a zero rispetto allo stesso mese del 2000. Il risultato è addirittura negativo, -0,6%, se si confronta la media dei 12 mesi del 2001 con l’anno precedente.

 

Particolarmente negativa la situazione delle PMI, cioè le imprese da 1 a 5 addetti: la flessione delle vendite in quantità è di circa lo 0,8% in dicembre sia per le microimprese (0-2 addetti), sia per le medie imprese (3-5 addetti). In media d’anno la diminuzione dei volumi venduti sale al -1,5% per le microimprese e migliora lievemente (-0,6%) per le medie imprese.

 

Anche la grande distribuzione chiude il 2001 con una dinamica meno brillante rispetto agli anni precedenti. Le imprese da 6 a 19 addetti, pur registrando in dicembre una crescita reale di circa lo 0,7% rispetto a dicembre 2000, evidenziano in media d’anno una contrazione dello 0,8%. Solo le grandi imprese, con oltre 20 addetti, mostrano una crescita del fatturato in quantità del 3,4% in dicembre e leggermente più contenuta (+2,9%) nel confronto annuale.

 

Il dato di consuntivo delle vendite al dettaglio dell’anno 2001 diffuso dall’ISTAT, consente anche di ricordare che la stima dei consumi di Natale diffusa dalla Confcommercio nei primi giorni del dicembre scorso si è rivelata pressoché esatta.

 

Nella nota di dicembre 2001, infatti, il cosiddetto «effetto Natale» era stato valutato intorno ai 25.350 miliardi, mentre la stima a consuntivo, utilizzando le serie di dati destagionalizzati diffusi dall’ISTAT, è risultata pari a circa 24.900 miliardi di lire, cioè solo 450 miliardi in meno della previsione Confcommercio.

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