Confcommercio su vendite al dettaglio: dato negativo, forse l'ultimo di una serie

Confcommercio su vendite al dettaglio: dato negativo, forse l'ultimo di una serie

Negativo anche l'alimentare nella grande distribuzione04/2004
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04/2004       Roma, 23.01.04

 

 

Negativo anche l’alimentare nella grande distribuzione

 

CONFCOMMERCIO SU VENDITE AL DETTAGLIO:

DATO NEGATIVO, FORSE L’ULTIMO DI UNA SERIE

 

 

Un anno da dimenticare che conferma una domanda per consumi stagnante in tutti i settori merceologici e per tutte le tipologie distributive, insomma un dato che dovrebbe concludere un lungo ciclo negativo: questo il commento del Centro Studi Confcommercio ai dati relativi alle vendite al dettaglio in novembre.

 

Al netto della variazione dei prezzi intercorsa nel periodo – prosegue la nota - le vendite al dettaglio in quantità accusano una pesante flessione del 2,9% rispetto a novembre 2002, mentre nella media degli undici mesi dell’anno si mantengono sostanzialmente stagnanti (-0,1% rispetto a gennaio-novembre 2002). Ancora una volta è il segmento non alimentare a sostenere le perdite più consistenti, con una contrazione in quantità del 3,2% in termini tendenziali e dell’1,5% nella media degli undici mesi.

 

Crollano letteralmente le piccole (0-2 addetti) e le medie (3-5 addetti) imprese. Per le prime, la riduzione in novembre, rispetto allo stesso mese del 2002, è del 5,0%. Per le seconde, la flessione (-3,6%) risulta lievemente più contenuta ma pur sempre preoccupante.

 

Il dato nuovo di novembre, anch’esso in negativo, è rappresentato dalla diminuzione dei volumi venduti dalla grande distribuzione (-0,9% tendenziale), come media di una flessione più marcata nell’alimentare, punto di forza di questa formula (-2,9% sempre rispetto a novembre 2002) e di una contrazione più contenuta (-1,6%) nel non alimentare.


 

Anche le formule distributive delle grandi superfici, che meglio di altre avevano evidenziato un profilo anticiclico, cioè i supermercati e gli hard discount, in novembre registrano una contrazione delle quantità vendute, quasi esclusivamente alimentari, del 2,8% rispetto a novembre 2002, a dimostrazione di un sensibile deterioramento della situazione economica delle famiglie.

 

Sotto il profilo delle categorie merceologiche – conclude il Centro Studi - la situazione, in valori reali, risulta particolarmente allarmante, con una flessione consistente e generalizzata in tutti i segmenti dei beni durevoli, ad eccezione dei settori «tecnologici», caratterizzati da continue riduzioni dei prezzi per effetto dell’introduzione di innovazioni di prodotto e/o di processo (vedi tabella seguente).

 

 

VENDITE DEL COMMERCIO AL DETTAGLIO IN QUANTITA’

(variazioni % tendenziali)

 

 

novembre 2003

 

 

Alimentari e bevande

-3.4

Non alimentare

-3.2

- Prodotti farmaceutici

1.9

- Abbigliamento e pellicceria

-5.4

- Calzature, articoli in cuoio e da viaggio

-5.1

- Mobili, articoli tessili, arredamento per la casa

-3.5

- Elettrodomestici, radio, TV e registratori

0.7

- Dotazioni per l'informatica e telecomunicazioni

11.3

- Foto-ottica e pellicole

1.9

- Generi casalinghi durevoli e non durevoli

-4.0

- Utensileria per la casa e ferramenta

-4.6

- Prodotti di profumeria e cura della persona

-4.2

- Cartoleria, libri, giornali e riviste

-7.0

- Supporti magnetici audio-video, strumenti musicali

-4.9

- Giochi, giocattoli, articoli per sport e campeggio

-2.2

- Altri prodotti

-5.2

Totale

-2.9

Fonte: elaborazioni Centro Studi Confcommercio

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