Vendite al dettaglio: frenata preoccupante

Vendite al dettaglio: frenata preoccupante

I dati Istat lanciano due preoccupanti segnali: il pesante calo dei consumi e l’erosione del potere d’acquisto delle famiglie a causa dell’irrefrenabile corsa del prezzo della benzina. Questo il commento del Centro Studi di Confcommercio  ai dati diffusi dall’Istat sull’andamento delle vendite nel commercio al dettaglio nel mese di marzo.

Il calo del 2,9 dei consumi in termini reali registrato nel mese di marzo, che ora riguarda anche il comparto della grande distribuzione e che segue ad un andamento negativo verificatosi già nei primi due mesi dell’anno - rileva il Centro Studi Confcommercio - dimostra come la ripresa economica di cui si parla sia per il momento solo un fatto virtuale che non tocca in alcun modo il bilancio delle famiglie, le quali, oltretutto, a causa degli aumenti  dei carburanti sono costrette a sacrificare, nei loro bilanci, altre voci di spesa.

È chiaro – conclude la nota di Confcommercio – che si è ormai di fronte ad una situazione che ha tutti i connotati dell’emergenza e che va affrontata con provvedimenti urgenti ed incisivi per il rilancio della domanda interna, l’unica che non solo può restituire fiducia alle famiglie, ma, su un piano più generale, può garantire quei tassi di crescita produttivi ed occupazionali che fino ad ora sono rimasti in gran parte sulla carta.

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