Confcommercio su vendite al dettaglio: per i consumi ancora nessun risveglio

Confcommercio su vendite al dettaglio: per i consumi ancora nessun risveglio

Abbigliamento e mobili i settori più penalizzati. Continua la chiusura degli esercizi commerciali con un saldo negativo di oltre 10 mila unità.44/2009
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Roma, 28.04.09

 

 

Abbigliamento e mobili i settori più penalizzati. Continua la chiusura degli esercizi commerciali con un saldo negativo di oltre 10 mila unità.

 

CONFCOMMERCIO SU VENDITE AL DETTAGLIO:

PER I CONSUMI ANCORA NESSUN RISVEGLIO

 

 

 

I dati sulle vendite in valore del dettaglio confermano, come già anticipato dall’Indicatore Consumi Confcommercio, il permanere di una fase di accentuata debolezza della domanda interna per consumi delle famiglie, in linea con un contesto economico nazionale ed internazionale ancora critico: questo il commento dell’Ufficio Studi Confcommercio ai dati Istat sul commercio al dettaglio relativi al mese di febbraio.

 

La tendenza a comprimere l’acquisto di beni da parte delle famiglie interessa, ormai da alcuni mesi, le diverse tipologie di consumo con punte particolarmente elevate per abbigliamento e mobili che si traduce in una continua riduzione del numero di imprese operanti nel settore. Nel primo trimestre del 2009, infatti, il saldo tra iscrizioni e cessazioni delle imprese del commercio al dettaglio è risultato negativo di oltre 10 mila unità, con effetti preoccupanti anche sul versante occupazionale.

 

E’ dunque auspicabile – conclude Confcommercio - che la ripresa del clima di fiducia nel mese di aprile, registrata sia sul versante delle famiglie che delle imprese, sia un sintomo dell’attenuarsi della fase recessiva anche se segnali di ripresa si potranno presumibilmente registrare solo verso la fine dell’anno.

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