Confcommercio Trieste: presentati i nuovi strumenti regionali di accesso al credito
Confcommercio Trieste: presentati i nuovi strumenti regionali di accesso al credito
Una panoramica sui nuovi strumenti regionali di garanzia ed accesso al credito, con l'obiettivo di attivare una sinergia virtuosa tra istituzioni, mondo bancario ed imprese. Questi i contenuti della convention, organizzata da Confcommercio Trieste, nella quale sono stati analizzate peculiarità e modalità di utilizzo delle opportunità messe in campo dalla Regione per favorire la fruizione delle risorse finanziarie da parte delle unità produttive. Ad aprire i lavori il presidente dell'associazione di categoria, Antonio Paoletti, che ha in primis ricordato la priorità di un nuovo corso nell'accesso al credito soprattutto per le medie, piccole e micro imprese che costituiscono la stragrande maggioranza del tessuto aziendale regionale. Gli ultimi dati disponibili infatti (Fonte Regione FVG) evidenziano come lo stesso, nel 94% dei casi, sia costituito da imprese con al massimo 10 addetti, nel 4,7% da imprese con un numero di lavoratori fra le 10 e le 49 unità e, solo nella rimanente percentuale (0,7%), da realtà che vedono impegnati più di 50 operatori. Paoletti ha anche sottolineato l'importanza del terziario in FVG a livello economico (77% del PIL) ed occupazionale (oltre il 60% degli occupati complessivi) e l'incidenza delle imprese nell'ambito dell'impegno bancario (oltre 15miliardi di Euro nel 2017, secondo Bankitalia), più del 50% di quello complessivo. "Riteniamo ad ogni modo essenziali - ha detto Paoletti – interventi ed attenzione adeguati per il credito alle imprese, sia dal mondo bancario che da quello politico-istituzionale, in quanto presupposto indispensabile per una crescita economica ed occupazionale a largo raggio nella nostra regione. Il miglioramento all'accesso al credito - ha concluso quindi il presidente di Confcommercio - deve pertanto essere uno degli assi sui quali poggiare una concreta politica di riforme, strutturata e condivisa con le categorie economiche al pari dell'abbattimento della pressione fiscale, del taglio al costo del lavoro e dell'alleggerimento della burocrazia". Lydia Alessio Vernì e Diego Angelini della Regione FVG hanno quindi presentato i due nuovi strumenti a disposizione delle imprese per l'accesso al credito. Il primo è dato dalla regionalizzazione del Fondo Centrale di Garanzia per le PMI per operazioni di finanziamento da 25mila a 175mila Euro. Sostanzialmente, il provvedimento prevede che le richieste di garanzia da parte delle aziende passino direttamente per i Confidi, con la concessione di controgaranzie a favore degli stessi, da parte del Fondo Centrale di Garanzia, soggetto controllato dal Ministero dello Sviluppo Economico e gestito da Mediocredito. Il nuovo format operativo, oltre a rafforzare il ruolo dei Confidi, costituirà un'opportunità sia per le imprese, per un acceso più agevole alle risorse, sia per le banche, che potranno avvalersi della capacità di valutazione dei Consorzi sulla solidità dell'azienda richiedente. Il secondo strumento è legato invece all'attivazione della Sezione speciale FVG del Fondo di garanzia per le PMI, che amplierà le possibilità di accesso al credito per imprese e professionisti. L'intervento del Fondo, sotto forma di garanzia diretta all'istituto finanziatore o di controgaranzia verso i Confidi, sostituisce o integra le garanzie normalmente richieste alle PMI per ottenere mutui e altri finanziamenti ed "assicura" la banca o l'intermediario finanziario che vengono compensati in caso di inadempimento dell'impresa finanziata. Di analoga tutela, attraverso la controgaranzia, beneficiano pure i Confidi, compensandoli in caso di attivazione della garanzia consortile. Il Fondo garantirà operazioni di finanziamento alle PMI, a breve, medio e lungo termine fino ad una copertura massima in garanzia diretta o in controgaranzia di 2,5 milioni di Euro. Gli interventi ammessi riguarderanno gli investimenti dell'impresa, connessi ad un progetto di sviluppo aziendale, con una copertura massima dell'80% dell'importo ottenuto per ogni tipologia di operazione finanziaria. A seguire la riflessione di Ernesto Ghidinelli, di Confcommercio nazionale, che ha fatto notare come la crisi finanziaria, con i suoi riflessi sull'economia reale e l'introduzione di una regolamentazione europea sempre più vincolante per il settore bancario e collegata ad obiettivi di stabilità del settore, abbiano comportato negli ultimi anni un notevole ridimensionamento delle attività di finanziamento soprattutto nel sistema imprenditoriale. "Al contempo – ha rilevato Ghidinelli - l'erogazione di prestiti è divenuta più selettiva e, pertanto, proprio alla luce dello scenario complessivo venutosi a creare, assume una rilevanza sempre maggiore l'opportunità di un sistema della garanzia mirato all'accesso al credito delle micro, piccole e medie imprese, all'interno del quale le risorse di natura pubblica si affianchino efficacemente con gli interventi di soggetti privati come i Confidi. Per le imprese di maggiori dimensioni e più strutturate - ha poi proseguito - negli ultimi anni sono cresciute invece le possibilità di accesso diretto al mercato dei capitali, attraverso il collocamento di emissioni obbligazionarie: un'opportunità impercorribile, per micro e piccole imprese per le quali l'accesso al credito bancario rimane strumento essenziale". In questo scenario - ha spiegato Ghidinelli - si conferma strategico il ruolo dei Confidi di matrice associativa che, oltre a fornire garanzie qualificate in sinergia con il Fondo centrale di Garanzia per le PMI, sono chiamati con crescente frequenza anche ad erogare quell'assistenza finanziaria di base necessaria per gestire adeguatamente i fabbisogni finanziari delle unità produttive di piccole dimensioni. Si aprono dunque nuove prospettive per il rafforzamento della partnership tra banche, Confidi, associazioni di categoria, per il sostegno alla gestione e agli investimenti delle imprese, a beneficio dell'intero territorio, che le ospitano sotto molteplici aspetti". Ghidinelli ha concluso il suo intervento riportando gli ultimi dati (primo trimestre 2018) inerenti l'attività del Fondo di Garanzia per le PMI in Friuli Venezia Giulia. Nei primi tre mesi dell'anno, sono state effettuate 491 operazioni, per oltre 84 milioni di Euro di finanziamenti accolti e garanzie complessive pari a quasi 60milioni di Euro. Limitando lo sguardo al solo terziario, le operazioni sono state 231, di cui 149 inerenti il commercio, con oltre17 milioni di Euro di finanziamenti accolti e garanzie per quasi 13 milioni e 82, invece, afferenti il comparto dei servizi, per 12 milioni di Euro di finanziamenti accolti e garanzie di poco inferiori ai 9 milioni di Euro. Sezionando il territorio regionale, capofila quanto a numero di operazioni è stata Udine (218, per oltre 35milioni di finanziamenti accolti e poco più di 25 milioni di Euro di garanzie), fanalino di coda invece Gorizia (42 operazioni, con poco più di 8 milioni di Euro di finanziamenti accolti e quasi 6 milioni di garanzie). Circa il capoluogo regionale, che precede quello isontino ma alquanto distanziato da Friuli e Destra Tagliamento, le operazioni effettuate sono state 71, per 11 milioni di Euro di finanziamenti accolti e 8 milioni di Euro di garanzie concesse. Franco Rigutti, presidente di Confidi Trieste, ha invece osservato come il credito debba tornare ad avere quella funzionalità di rampa di lancio per la crescita e gli investimenti aziendali e non di salvagente per fronteggiare spese correnti, come invece si riscontra in molti casi. Rigutti, evidenziata l'importanza del Fondo Speciale, attivato presso quello centrale grazie ai Fondi Europei 2014/2020 e la regionalizzazione del Fondo Centrale di Garanzia, ha fornito una panoramica sulle principali attività svolte da Confcommercio per l'accesso al credito delle aziende. Un impegno ad ampio spettro che include analisi di bilancio, supporto nella scelta degli strumenti più adeguati alla singola realtà, nella stipula dei contratti di finanziamento e nella rinegoziazione dei debiti e nell''utilizzo di contributi a fondo perduto e sostegno all'imprenditoria giovanile e femminile. "Un impegno – ha poi ripreso Rigutti - che si allargherà a fronte del nuovo iter delle domande di finanziamento che, per importi dai 25mila ai 175 mila Euro, dalla Banca dovranno passare attraverso i Confidi prima di approdare al Fondo di Garanza. "Si potrebbe infatti a questo riguardo - ha dettagliato Rigutti - sfruttare le competenze dell'associazione di categoria e il supporto dei CAT e del CATT FVG i quali, grazie alla loro conoscenza peculiare delle imprese del territorio, possono elaborare piani di ristrutturazione finanziaria proponendo l'attivazione di finanziamenti su misura e pertinenti alle necessità della specifica azienda". Rigutti ha da ultimo illustrato anche alcuni dati a testimonianza dell'intensa attività svolta, a supporto del credito per le imprese, da Confcommercio e dal Confidi Trieste, insieme agli istituti di credito convenzionati. Infatti solo lo scorso anno sono state deliberate garanzie per oltre 13milioni di Euro, dei quali poco meno di 10 milioni a breve termine e quasi 3milioni e 400mila a medio e lungo termine mentre, abbracciando l'ultimo biennio, il volume di finanziamenti e garanzie, si è aggirato rispettivamente attorno ai 55 e 28 milioni di Euro.