Conti pubblici: Eurostat non convalida i dati italiani

Conti pubblici: Eurostat non convalida i dati italiani

L'Ufficio statistico europeo annuncia di non essere in grado di convalidare i dati su deficit e debito relativi al 2004. Istat: entro aprile "alcuni primi risultati" degli approfondimenti ed "eventuali nuove stime".

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18 marzo 2005
Conti pubblici: Eurostat non convalida i dati italiani

Conti pubblici: Eurostat non convalida i dati italiani

 

Al momento Eurostat "non è in grado di convalidare i dati" di Italia e Grecia sul deficit e  sul debito relativi al 2004. Inoltre, ha in corso discussioni con gli istituti statistici di Portogallo, Lettonia ed Estonia che potrebbero condurre a una revisione dei dati.   Riguardo all'Italia, l'Ufficio statistico dell'Unione europea spiega di non essere in grado di  confermare i dati a causa della "registrazione di pagamenti al governo da parte di istituzioni finanziarie che svolgono il ruolo di concessionari d'imposta per il Governo, della classificazione settoriale di società controllate dal Governo, del trattamento di un'operazione di cartolarizzazione, della contabilizzazione di operazioni con riferimento al budget Ue, di incongruenze tra i dati sulla liquidità e relativi alla competenza economica e divergenze statistiche nei conti del Governo". La chiarificazione di questi aspetti, prosegue Eurostat, "potrebbe portare a una revisione al rialzo del deficit, in particolare per il 2003 e 2004".

Da parte sua l'Istat ha replicato che conta di inviare entro aprile ad Eurostat "alcuni primi risultati" degli approfondimenti ed "eventuali nuove stime" sui conti pubblici italiani. Nella nota l'Istat spiega quali siano le principali conclusioni alle quali è arrivato per il momento  Eurostat riguardo alcune operazioni contabili. La prima è la "preoccupazione concernente l'elevato livello implicito delle discrepanze nell'aggiustamento stock-flussi che emergono dalla lettura dei dati trasmessi in via provvisoria e la necessità di effettuare subito ulteriori analisi in modo da fornire nuove informazioni prima della notifica di settembre 2005". L'istituto europeo punta inoltre all'"estensione della verifica del trattamento dei flussi dalla Unione Europea verso le imprese nazionali, al momento effettuata solo per gli anni 2003 e 2004, agli anni precedenti. Ciò - spiega l'Istat - implica probabilmente una revisione dei trasferimenti alle imprese da parte delle Amministrazioni pubbliche".

Eurostat concentra inoltre l'attenzione "sulla  classificazione, per gli anni 2003 e 2004, dei versamenti delle banche titolari del servizio di riscossione delle imposte al mezzo Mod.F24 come imposta in conto capitale. Eurostat - afferma ancora l'Istat - ha avanzato delle riserve, affermando che questi versamenti debbono essere considerati come partite  finanziarie e non come imposte e quindi senza incidenza sull'indebitamento netto delle Amministrazioni pubbliche".

Infine, "per la classificazione della società Infrastrutture Spa e delle operazioni di cartolarizzazione SCIP2, vista la  complessità e il carattere di interesse generale delle due fattispecie non è escluso che Eurostat, prima di prendere le decisioni in merito possa consultare il Comitato Monetario Finanziario e di Bilancia dei Pagamenti".

 

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