Dpef: prevista una manovra da 14 miliardi di euro

Dpef: prevista una manovra da 14 miliardi di euro

P:03 D:9-7-2003 T:Salta subito la cabina di regia del governo

DateFormat

9 luglio 2003
Una correzione del deficit limitata a mezzo punto di Pil con l’aggiunta di interventi in grado di compensare gli otto miliardi di euro garantiti quest’anno dai condoni

Una manovra da 14 miliardi di euro

 

Sono essenzialmente due le strade che il ministro dell’Economia Tremonti può percorrere per centrare l’obiettivo di deficit che l’Ue ha chiesto all’Italia nel 2004 (1,9% del Pil): o una manovra economica molto “pesante” o la riforma delle pensioni. Serve infatti una manovra da 1,2 punti di Pil con l’aggiunta di interventi in grado di compensare gli otto miliardi di euro garantiti quest’anno dai condoni. Il tutto per importo complessivo che dovrebbe oscillare tra i 10 e i 15 miliardi di euro. Per ciò che riguarda le pensioni, l’ipotesi più gettonata resta quella di un’estensione per tutti del sistema di calcolo contributivo pro-rata accompagnato da una stretta sulle pensioni di invalidità, dal contributo di solidarietà per i pensionati d’oro con reddito superiore a 100mila euro e, soprattutto, con la riduzione da quattro ad una delle finestre che consentono il pensionamento dei dipendenti pubblici. Di fatto un blocco delle uscite che consentirebbe di fare cassa già nel 2004. Passando alla riforma fiscale, il governo dovrà decidere se procedere all’applicazione del secondo modulo della riforma Irpef targata Tremonti. Ma sembra certo che con la trasformazione dell’Irpeg in Ires si darà un po’ di ossigeno alle imprese con la riduzione da 34 al 33% dell’aliquota. E la stessa riforma potrebbe essere l’appiglio per lanciare una sanatoria rivolta alle società alla quale stanno lavorando i tecnici e che dovrebbe assumere contorni simili a quelli di un concordato. Il rilancio dell’edilizia rientra anch’esso nel programma economico del governo. Ed è facile immaginare che ridarà forza ai fautori del condono edilizio. Magari limitato ai mini-abusi domestici. Sul fronte delle spese la stretta dovrebbe sopraggiungere nella veste consueta dei blocchi di turn over, straordinari e assunzioni. Con le deroghe che, di norma, accompagnano misure di questo tipo. Per la sanità un antipasto è in preparazione da tempo con un pacchetto di misure sulla farmaceutica, che vanno dall’obbligo per le industrie della pillola (ma forse anche per farmacisti e grossisti) di ripianare eventuali deficit, al taglio dei certificati brevettati complementari, che prolungano il monopolio su medicinali già fuori brevetto in Europa, con un aggravio di spesa pari a circa 1,8 miliardi di euro.

 

Banner grande colonna destra interna

Aggregatore Risorse

ScriptAnalytics

Cerca