Edicole del centro storico di Firenze, “limitazioni inaccettabili”

Edicole del centro storico di Firenze, “limitazioni inaccettabili”

Snag critica con forza la delibera comunale che introduce limitazioni alla vendita di prodotti extra editoriali da parte delle rivendite della “area Unesco”.

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23 aprile 2024

Snag contesta e la delibera con la quale il Consiglio comunale di Firenze ha approvato nella seduta del 22 aprile scorso limitazioni alla vendita di prodotti extra editoriali da parte delle edicole del centro storico. Il provvedimento introduce una distinzione tra edicole Unesco, ossia quelle che operano nel centro storico della città, e quelle non Unesco prevedendo inoltre, solo per le prime, una penalizzazione in quanto dovranno limitare il prodotto extra editoriale al 30% della superficie espositiva, creando così una disparità all’interno di uno stesso settore merceologico.

“Ricordiamo che il 28 marzo 2022, proprio presso la sala del Consiglio comunale di Firenze, è stato firmato un protocollo d’intesa tra Anci, Fieg e le organizzazioni sindacali degli edicolanti per avviare una collaborazione che potesse dare sostegno alle rivendite di giornali, sempre più penalizzare dalla grave crisi editoriale degli ultimi anni. Ci si aspettava un ampliamento della vendita di prodotti extra-editoriali che mettesse le edicole in condizione di compensare il costante calo di fatturato derivante della vendita di quotidiani e riviste”, sottolinea il Sindacato aderente a Confcommercio.

La delibera è stata adottata nonostante l’incontro di qualche giorno prima tra Andrea Innocenti, presidente Snag, con il sindaco Dario Nardella e l’assessore al commercio, Giovanni Bettarini, durante il quale il Sindacato aveva proposto una percentuale equamente divisa tra prodotto editoriale e non editoriale spiegando appunto che l’approvazione avrebbe accentuato le difficoltà delle rivendite del centro.

“È vero che nel centro di Firenze esiste da tempo il fenomeno dell’abusivismo: edicole gestite nella quasi totalità dei casi da stranieri che hanno interamente sostituito la vendita di prodotto editoriale con prodotti turistici diventando una sorta di bazar, circostanza inammissibili per una città d’arte come Firenze. Ma è anche vero che per riportare a una situazione di normalità il Comune sta penalizzando enormemente le dieci rivendite dell’area Unesco che effettivamente vendono giornali ma che non possono sostenersi con la vendita del solo prodotto editoriale, una necessità di diversificazione merceologica avvertita da tutta la categoria. La delibera porterà ad una desertificazione dei punti vendita della carta stampata ai danni dei cittadini che ancora leggono e si informano su carta”, dice ancora lo Snag. Che conclude augurandosi “un ripensamento” ed “eventuali correttivi”, altrimenti sarà “indispensabile un intervento presso le sedi competenti”.

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