Effetto eco-incentivi sul mercato delle auto

Effetto eco-incentivi sul mercato delle auto

Sale ancora a marzo il mercato italiano. Le immatricolazioni di auto nuove sono cresciute del 27,38% rispetto a marzo 2002. L'Unrae: "Bene gli eco-incentivi ma servono azioni strutturali".

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3 aprile 2003
Cresce ancora il mercato dell’auto

Effetto eco-incentivi sul mercato dell’auto.

 

Sale ancora a marzo il mercato automobilistico italiano. Dopo il +8% di febbraio, lo scorso mese, secondo la Motorizzazione Civile, le immatricolazioni di auto nuove sono cresciute del 27,38% rispetto a marzo 2002, raggiungendo quota 269.800 unità. Nuovo passo in avanti anche per il mercato dell’usato, che ha chiuso il mese di marzo con un +7,38% a 343.880 unità. Buone notizie anche per le immatricolazioni del Gruppo Fiat che sono state pari a 75.420 unità, il 13,14% in più rispetto alle 66.659 di marzo 2002.Dunque, gli ecoincentivi nel primo trimestre del 2003 hanno determinato in Italia un’inversione di tendenza del mercato dell’auto, con un aumento di 95.000 unità e circa 220 milioni di euro di Iva in più per le casse dello Stato. Per il presidente dell’Unrae, Salvatore Pistola, l’introito per le casse dell'Erario “è stato nettamente superiore a quanto erogato per gli incentivi”. “Ricordiamo, infatti, – ha detto Pistola - che lo stesso governo, nella relazione di accompagnamento al Decreto Legge che ha istituito gli eco-incentivi per il periodo 13 gennaio/31 marzo, aveva previsto per essi un esborso totale di 54,7 milioni di euro”. L’Unrae ha poi precisato come un segnale della validità degli eco-incentivi sia arrivato anche dal mercato dell’usato, che ha registrato 343.880 transazioni (incluse le minivolture), con un +7,38% rispetto ai 320.254 passaggi di proprietà del marzo dello scorso anno. Quanto agli ordini, ne sono stati raccolti 262.744, il 22,19% in più rispetto ai 215.030 del marzo 2002. Nel trimestre gli ordini sottoscritti dai clienti sono stati 738.361, l’11,6% in più rispetto al gennaio-marzo 2002, a testimonianza di come gli automobilisti italiani abbiano reagito positivamente alla ricca offerta di prodotto e alle agevolazioni commerciali proposte con grande sforzo di comunicazione dalle Case e dalle loro reti commerciali. Per l’Unrae però, “la fine degli eco-incentivi interrompe un’azione che dovrebbe essere struttu­rale, poiché strutturale è il problema delle circa 8.000.000 di vetture non catalizzate che debbono essere al più presto sostituite”. “Questo perché – prosegue la nota Unrae - è necessario contribuire al miglioramento qualitativo dell’aria che respiriamo e all’aumento del tasso di sicurezza sulle strade, con vetture ecologicamente più rispettose dell’ambiente e dotate di strumenti di sicurezza decisamente superiori rispetto a vetture con oltre 10 anni di vita. Inoltre, favorire l’acquisto di una vettura catalizzata significa anche in molti casi restituire ai proprietari di auto con oltre 10 anni di vita una mobilità oggi compromessa”.

 “Troviamo profondamente ingiusto ­- ha commentato il presidente Pistola - che un numero così alto di citta­dini non possa godere della libertà di circolazione a causa del progressivo inasprimento dei limiti praticati in molte città, pur pagando la tassa di circolazione, l’assicurazione sempre più onerosa, effettuando regolarmente le revisioni e altro ancora esattamente come coloro che possedendo una vettura catalizzata possono libera­mente circolare”. L’Unrae, ha sempre sottolineato come il sostegno alla rottama­zione sia una necessità che rappresenta nello stesso tempo una grande opportunità, in quanto il supporto al mercato che ne deriva costituisce un valido contributo anche al sostegno del Pil, essendo quello dell’automobile un settore trainante, che vale oltre il 20% di tutte le entrate fiscali.

 

 

 

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