Finanziaria: il governo incontra enti locali e parti sociali

Finanziaria: il governo incontra enti locali e parti sociali

Oggi le linee guida della finanziaria 2005 saranno illustrate a Regioni, Province e Comuni (alle 12 a Palazzo Chigi), e poi alle parti sociali (alle 18). Nei prossimi giorni vertice di maggioranza e poi l'approvazione della manovra il 29 settembre.

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22 settembre 2004
Finanziaria: oggi il governo incontra gli enti locali e le parti sociali

 

Finanziaria: oggi il governo incontra gli enti locali e le parti sociali 

 

Oggi le linee guida della finanziaria 2005 saranno illustrate a Regioni, Province e Comuni

(l’appuntamento è alle 12 a Palazzo Chigi), e poi alle parti sociali (alle 18). Nei prossimi giorni ci sarà un vertice di maggioranza e poi l’approvazione della manovra il 29 settembre. L’intelaiatura della manovra è pronta, ma restano nodi importanti da sciogliere, come quello dei rinnovi contrattuali del pubblico impiego e quello del bonus alle famiglie: misure queste che anche ieri hanno fatto registrare posizioni divergenti tra

Siniscalco e Maroni. La manovra correttiva del deficit sarà di 24 miliardi di euro (17 strutturali e 7 di misure una tantum) e servirà a ricondurre il deficit 2005 al 2,7% del Pil. A questa cifra, vanno aggiunti 6 miliardi per la riforma fiscale, e ulteriori fondi da destinare agli interventi per lo sviluppo, 4-5 miliardi. Complessivamente andrebbero quindi reperiti circa 35 miliardi. Non è escluso, tuttavia, che il governo, nella previsionale, possa modificare l’obiettivo programmativo del deficit/pil portandolo dal 2,7/ al 2,9%. In questo caso servirebbero circa 2,5 miliardi in meno. Alla base della manovra correttiva, la regola Siniscalco del tetto del 2% alla crescita della spesa rispetto al 2004. Il ministro delle Comunicazioni Maurizio Gasparri ha chiarito che la soglia si applica sulle spese dei ministeri calcolate dopo i tagli già operati con la manovrina approvata prima dell’estate. La regola Siniscalco, porterà risparmi valutabili in circa 7 miliardi di euro. Dall’ampliamento della base imponibile, attraverso le revisione degli studi di settore e l’inasprimento della lotta all’evasione e all’elusione fiscale, dovrebbero essere reperiti circa 5 miliardi di euro. Ulteriori misure volte al controllo della spesa riguarderebbero il rafforzamento della Consip per l’acquisto di beni e servizi nelle pubbliche amministrazioni e la riforma degli incentivi alle imprese, con la trasformazione dei contributi a fondo perduto in prestiti agevolati. Mancano ancora all’appello le risorse per gli sgravi fiscali e per gli investimenti per lo sviluppo. Capitolo aperto anche quello della riforma fiscale. La cifra che il governo mette a disposizione per il 2005 è pari a 6 miliardi che dovrebbe essere ripartita in 5 miliardi per l’Irpef e 1 miliardo per l’Irap. Una suddivisione, questa, che non soddisfa An, che puntava a maggiori sgravi sull’imposta regionale sulle attività produttive. Nel merito degli interventi le decisioni devono ancora essere assunte. Nell'ambito della riforma fiscale il ministro dell’economia vorrebbe far rientrare le misure a sostegno della famiglia, con detrazioni e deduzioni per i nuclei con figli. Il ministro del Welfare, invece, sostiene la necessità di mantenere il bonus sulla nascita dei figli, estendendo quello attualmente in vigore a partire dal secondo figlio anche ai primogeniti, indipendentemente dal reddito familiare. Materia di “scontro” tra i due ministri anche i rinnovi contrattuali del pubblico impiego. Siniscalco ha dato segnali di apertura ai sindacati sottolineando che spazi per gli aumenti superiori al tetto del 2% possono crearsi all’interno del turn over.

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