Fotografia degli 800 mila esercizi della distribuzione italiana: calano fatturato e occupazione, si rafforzano i gruppi stranieri, piu' chiusure che aperture, "boom" dei mercati

Fotografia degli 800 mila esercizi della distribuzione italiana: calano fatturato e occupazione, si rafforzano i gruppi stranieri, piu' chiusure che aperture, "boom" dei mercati

Si riparte nella 2a metà del 200625/2006
25/06

 

25/06
Roma,19.04.06

 

 

Si riparte nella 2^ metà del 2006

 

FOTOGRAFIA DEGLI 800 MILA ESERCIZI DELLA DISTRIBUZIONE ITALIANA: Calano fatturato e occupazione, SI RAFFORZANO I GRUPPI STRANIERI, PIU' chiusure CHE aperture, "BOOM" DEI MERCATI

 

 

 

Elevato turnover per gli esercizi al dettaglio con oltre 57 mila chiusure – tra cui molti fallimenti - e 54 mila nuove aperture per un saldo negativo di 3.336 unità (Tab. 1), calano gli occupati nel commercio (-17 mila unità in media) come sintesi di una crescita dei dipendenti (+92 mila unità) e un decremento degli indipendenti (-109 mila), reggono le vendite nell'alimentare (+0,8%), flessione nel comparto non food (-1,7%), si rafforzano i gruppi stranieri (lo 0,2% di imprese realizza il 16% del fatturato del settore), boom dei mercati (oltre 160 mila imprese di commercio ambulante, +26% dal 2002), consumatori sempre più attenti ai prezzi, crescono Gdo e grandi superfici specializzate: questi i dati più significativi che emergono dal rapporto sul commercio in Italia nel 2005 realizzato dal Centro Studi Confcommercio.

Il rapporto – integralmente consultabile sul sito www.confcommercio.it - evidenzia, in particolare, come il ristagno della domanda interna abbia determinato un calo generalizzato dello 0,8% delle vendite del commercio al dettaglio (Tab. 2) che, nel segmento non food in particolare, mostra andamenti di segno opposto per gruppi di prodotto (Tab. 3): negativi nell'abbigliamento (-1,2%), casalinghi (-2,1%), ferramenta e utensileria per la casa (-2,2%), mobili, tessili e arredo per la casa (–2,4%), altri prodotti (soprattutto orologi e gioielli –2,5%); positivi nell'elettronica di consumo (+4,3%) e nel comparto foto, ottica e pellicole (+4,8%).

Anche le dinamiche relative allo stock di esercizi al dettaglio, pari a poco più di 761.000 unità e con un incremento del 3,5% tra il 2002 e il 2005 (Tab. 4), mostrano segnali significativi: da un lato il continuo ridimensionamento numerico degli esercizi al dettaglio alimentare (-3,4%), in particolare quelli di piccole dimensioni, e i trend particolarmente positivi per il dettaglio non alimentare (+6,0%); dall'altro, lo sviluppo di un canale significativo come quello ambulante su aree pubbliche che, cresciuto del 26% dal 2002, presenta nel 2005 uno stock di oltre 160mila imprese.

Un settore, questo, che attrae sempre più consumatori ma che deve combattere la forte diffusione della componente rappresentata dai venditori abusivi, per lo più immigrati, che sottraggono quote di domanda ai canali legali. Altra tendenza, infine, che spiega in un certo senso gli orientamenti della domanda nel nostro paese è la diffusione degli hard discount e la crescita ininterrotta delle medie e grandi strutture food e non food, finalizzata a presidiare sul territorio bacini di utenza ancora non completamente saturi e destinata ad allargare ulteriormente la "forbice" con gli esercizi di minori dimensioni. Dal 1999, infatti, i supermercati sono aumentati di 1.615 unità, i grandi magazzini di 142 unità e gli ipermercati di 112 unità (Tab. 5). A questo fenomeno si unisce lo sviluppo delle grandi superfici specializzate e quello dei factory outlet la cui tendenza espansiva nel nostro paese non ha conosciuto soste negli ultimi anni mostrando ancora ampi margini di crescita nel medio periodo.

In sviluppo anche le dinamiche dei gruppi esteri, in particolare quelli francesi, la cui maggiore solidità finanziaria ha permesso di rafforzare la posizione nel mercato italiano. Sul totale delle imprese residenti in Italia, infatti, quelle straniere che operano nel commercio pur costituendo solo lo 0,2% realizzano un fatturato pari al 16% del totale, mentre in rapporto al totale delle sole imprese straniere quelle operanti nel sistema commerciale sono pari al 27% e realizzano il 30% dell'intero fatturato della componente estera.

 

Analisi sintetica

Dall'analisi degli indicatori presi in esame emerge, in sintesi, un quadro settoriale contraddistinto da elementi critici strettamente connessi alle difficoltà delle imprese ad operare in un contesto economico caratterizzato da una fase di stagnazione e da una domanda di consumi da parte delle famiglie debole.

Elementi che hanno favorito, da un lato, l'orientamento dei consumatori verso la ricerca di canali di vendita con maggiori opportunità di risparmio, dall'altro hanno accentuato, ai diversi livelli del sistema imprenditoriale, i processi di riorganizzazione aziendale, la ricerca di nuovi standards di servizio e di efficienza, ma hanno anche facilitato l'affacciarsi sul mercato di nuovi competitors, quali i factory outlet.

Il sistema della distribuzione commerciale, però, non è rimasto nel suo complesso statico, ma ha dovuto fare i conti con le sollecitazioni al cambiamento provenienti dalle mutate esigenze della domanda di consumo e tale processo ha riguardato sia la rete di imprese operante all'ingrosso, sia quella relativa al dettaglio.

Volendo tracciare un quadro previsivo nel breve-medio periodo, nel corso del 2006 si prevede un contenuto miglioramento dal lato della domanda per consumi delle famiglie nonostante siano ancora presenti alcuni elementi di incertezza accentuati dalla necessità di spostare quote di spesa verso beni e servizi energetici i cui prezzi sono aumentati in misura sensibile nell'ultimo anno. Per la distribuzione commerciale si prospetta un anno di transizione caratterizzato da processi competitivi sempre più accentuati con le imprese che saranno impegnate soprattutto a non perdere quote di mercato, a mantenere gli attuali livelli di fatturato, a mettere in campo tutte quelle iniziative (tagli di prezzo, promozioni) in grado di svegliare l'interesse dei consumatori, anche attraverso una riduzione dei margini.

E' pertanto sempre più necessaria una politica mirata a favorire il permanere e il consolidamento delle piccole imprese sul mercato con interventi rivolti al sostegno della nuova imprenditoria, all'aumento del livello di formazione, a favorire l'introduzione di nuova tecnologia per migliorare l'assetto organizzativo-gestionale, a facilitare le forme di associazionismo.

 

Tab. 1 Nati/mortalità delle imprese del commercio al dettaglio

Anni

Iscritte

Cessate

saldo

1995

78.622

88.921

-10.299

1996

43.097

57.918

-14.821

1997

41.084

55.770

-14.686

1998

36.863

49.440

-12.577

1999

41.967

52.495

-10.528

2000

55.750

52.563

3.187

2001

54.248

51.362

2.886

2002

54.220

54.191

29

2003

50.261

50.402

-141

2004

56.171

54.512

1.659

2005

54.154

57.490

-3.336

Fonte: elaborazioni Centro Studi Confcommercio.

 

Tab. 2 Totale imprese - Vendite in quantità per forma distributiva e settore merceologico (variazioni % sul periodo corrispondente)

 

2004

2005

Grande Distribuzione

-0.4

0.1

 - Vendite alimentari

-1.7

1.2

 - Vendite non alimentari

1.5

-0.1

Piccole Superfici Di Vendita

-2.6

-1.5

 - Vendite alimentari

-4.0

-0.8

 - Vendite non alimentari

-2.2

-1.9

Totale delle Imprese

-1.7

-0.8

 - Vendite alimentari

-2.2

0.8

 - Vendite non alimentari

-1.7

-1.7

Fonte: elaborazione Centro Studi Confcommercio.

 

Tab. 3 Totale imprese - Vendite in quantità per gruppi di prodotto

(variazioni % sul periodo corrispondente)

 

2004

2005

Alimentari e bevande

-2.2

0.8

Non alimentari

-1.7

-1.7

 - Prodotti farmaceutici

1.1

4.9

 - Abbigliamento e pellicceria

-3.1

-1.2

 - Calzature, articoli in cuoio e da viaggio

-3.2

-0.8

 - Mobili, articoli tessili, arredamento per la casa

-2.5

-2.4

 - Elettrodomestici

-0.5

0.5

 - Radio, tv, registratori e dotazioni per l'informatica

2.3

4.3

 - Foto-ottica e pellicole

2.4

4.8

 - Generi casalinghi durevoli e non durevoli

-3.0

-2.1

 - Utensileria per la casa e ferramenta

-3.1

-2.2

 - Prodotti di profumeria e cura della persona

-4.0

-1.8

 - Cartoleria, libri, giornali e riviste

-3.7

-2.0

 - Supporti magnetici audio-video, strumenti musicali

2.7

3.4

 - Giochi, giocattoli, articoli per sport e campeggio

-1.5

0.7

 - Altri prodotti

-3.9

-2.5

Totale

-1.7

-0.8

Fonte: elaborazione Centro Studi Confcommercio.

 

Tab. 4 Gli esercizi al dettaglio in sede fissa per settore merceologico

(consistenza anno 2005; var. assolute e % rispetto al 2002)

 

2005

Var. ass.

2005/2002

Var. %

2005/2002

Non specializzati prevalenza alimentare

86.685

7.443

9,4

Frutta e verdura

22.400

-985

-4,2

Carne e prodotti a base di carne

37.140

-2.045

-5,2

Pesci, crostacei, molluschi

8.274

247

3,1

Pane, pasticceria, dolciumi

12.958

-307

-2,3

Bevande (vini, olii, birra ed altre)

4.852

-308

-6,0

Altri esercizi specializzati alimentari

19.807

-3.781

-16,0

Dettaglio alimentare

192.116

-6.688

-3,4

Non specializzati prevalenza non alimentare

10.389

3.437

49,4

Articoli medicali e ortopedici

4.440

569

14,7

Cosmetici e articoli di profumeria

22.931

625

2,8

Prodotti tessili e biancheria

25.565

10.791

73,0

Abbigliamento e accessori, pellicceria

120.919

-1.974

-1,6

Calzature e articoli in cuoio

26.338

974

3,8

Mobili, casalinghi, illuminazione

50.913

2.947

6,1

Elettrodomestici radio-TV dischi strum. Musicali

 18.719

-5.274

-22,0

Ferramenta vernici giardinaggio sanitari

38.803

2.072

5,6

Libri, giornali, cartoleria

44.411

1.313

3,0

Altri esercizi specializzati non alimentari

130.909

7.326

5,9

Articoli di seconda mano

4.295

1.237

40,5

Carburanti

23.502

377

1,6

Farmacie

17.449

817

4,9

Tabacco e altri generi di monopolio

26.833

2.710

11,2

Non specializzati

3.056

-2.512

-45,1

Dettaglio non alimentare

569.472

32.387

6,0

TOTALE

761.588

25.699

3,5

Fonte: elaborazione Centro Studi Confcommercio

 

Tab. 5 Sviluppo della grande distribuzione al dettaglio1999-2004

 

N. Supermercati

N. Grandi magazzini

N. Iper

 

1999

2004

Var. ass.

1999

2004

Var. ass.

1999

2004

Var. ass.

Nord-Ovest

1.645

2.121

476

257

227

-30

135

173

38

Nord-Est

1.690

2.136

446

174

179

5

59

102

43

Centro

1.258

1.521

263

272

358

86

69

75

6

Sud e Isole

1.631

2.043

412

281

362

81

42

67

25

ITALIA

6.206

7.821

1.615

984

1.126

142

305

417

112

Fonte: elaborazione Centro Studi Confcommercio

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