Furlan: "aumentare l'Iva sarebbe un disastro per famiglie e imprese"
Furlan: "aumentare l'Iva sarebbe un disastro per famiglie e imprese"
"Disinnescare le clausole Iva è assolutamente importante". Lo ha detto il segretario generale della Cisl, Annamaria Furlan, in occasione della ventesima edizione del Forum di Confcommercio a Cernobbio. L'aumento dell'Iva "sarebbe un disastro per le famiglie italiane e anche per le nostre imprese", ha aggiunto il numero uno della Cisl. "Bisogna far ripartire la crescita. I temi che abbiamo affrontato alla manifestazione di Cgil, Cisl e Uil sono assolutamente attuali, il Paese deve rimettere al centro la crescita, lo sviluppo, il lavoro e cambiare la linea economica", ha aggiunto. Per quanto riguarda la Via della Seta "credo che negli accordi tra Italia e Cina si debba fare attenzione a tutto ciò che concerne la sicurezza del Paese e del lavoro", ha detto la numero uno della Cisl. "Possono esserci investimenti importanti, quindi è un'opportunità - ha aggiunto - ma penso che si debbano rispettare le indicazioni europee per la sicurezza dei Paesi e per la dignità e la responsabilità del lavoro". Quanto infine ai rapporti con il Governo, bene il dialogo su crescita e salario minimo, mentre non altrettanto su codice degli appalti e decreto sblocca cantieri. "Abbiamo aperto un tavolo di confronto sulla crescita e sul salario minimo e poi un altro, che per la verità non è andato bene, sulla correzione del codice degli appalti e soprattutto sul decreto sblocca cantieri. Su quest'ultimo, purtroppo, sono mancate risposte alle tante questioni che noi avevamo posto", ha detto Furlan. Sul salario minimo, invece, il numero uno della Cisl ha confermato che "il discorso è iniziato abbastanza bene, in quanto il governo ha ribadito la sua volontà di discutere e approfondire, ma anche di addivenire a linee comuni con le organizzazioni sindacali, in modo particolare a non scalfire quella che è la bontà ed è la certezza dei contratti, in modo particolare della contrattazione nazionale. Semmai il temaè come allarghiamo la copertura, l'ombrello del contratto a quei 15% di lavoratori che oggi non sono coperti dal contratto nazionale".