Il part-time va incentivato, non complicato

Il part-time va incentivato, non complicato

Confcommercio su ipotesi di decreto legislativo

Il part time dovrebbe essere uno strumento da incentivare, non un istituto inutilmente complicato: questo il giudizio di Confcommercio sul decreto legislativo sui rapporti di lavoro a tempo parziale, predisposto dal Ministero del Lavoro.

Il testo del decreto, secondo Confcommercio, è in netta contraddizione con l'obiettivo di promuovere al massimo un istituto che in Italia è praticato in misura di gran lunga inferiore rispetto alla media europea: il 7% dei rapporti di lavoro contro quasi il 18% degli altri Paesi.

Quello che avrebbe dovuto essere semplicemente un atto di recepimento di una direttiva europea, si è appesantito  con aspetti assenti nella disciplina comunitaria, ma di gran lunga più vincolanti e onerosi per il sistema delle imprese.

Sono ad esempio incomprensibili limitazioni del part time quali: consentire ai soli rapporti di lavoro a tempo indeterminato la possibilità di svolgere lavoro supplementare; obbligare al tempo pieno il part time verticale anche nei settori in cui gli orari ridotti in certi periodi sono indispensabili; prevedere il diritto di “ripensamento” del lavoratore senza regole precise che ne limitino l’utilizzo a casi eccezionali.

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