L'economia europea scricchiola…

L'economia europea scricchiola…

Il fallimento della Grundig non è un caso isolato: nel 2002 oltre 150mila imprese europee (+10,7% rispetto al 2001) hanno portato i libri in tribunale. Ovvero, un milione e mezzo di posti di lavoro e circa 35 miliardi di euro di fatturato in meno.

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15 aprile 2003
L’economia europea scricchiola…

L’economia europea scricchiola…

 

Consumi fermi, esportazioni in crisi, investimenti al palo. E la guerra, questa volta, c’entra poco. Nel 2002, infatti, quando l’eco delle bombe sganciate sull’Iraq era ancora soltanto una minaccia, oltre 150mila imprese europee (il 10,7% in più rispetto al 2001) hanno portato i libri in tribunale. Un terremoto che ha coinvolto tutti i maggiori Paesi (Francia e Germania in testa, ma anche l’Italia con 15.600 fallimenti) e tutti i settori, dalle costruzioni al credito, dai gruppi televisivi alla grande distribuzione. E che, secondo le statistiche di CreditReform, ha cancellato più di un milione e mezzo di posti di lavoro e circa 35 miliardi di euro di fatturato.

Anno nuovo, vita nuova? Niente da fare. Nel primo trimestre del 2003 la situazione in Europa continua, e non potrebbe essere altrimenti, ad essere stagnante. La prova – e che prova – è l’ennesimo fallimento di un colosso, ancora una volta made in Germany. E’ la Grundig, la nota casa produttrice di apparecchi elettronici nonché uno dei nomi leggendari per la ripresa economica del Paese dopo la Seconda Guerra mondiale, che ha portato i libri in tribunale dopo aver fatto registrare nel 2002 una perdita di 75 milioni di euro.

E il futuro non annuncia niente di buono. La prossima ondata, come avverte Moody’s nel suo rapporto trimestrale, potrebbe travolgere le banche, con quelle tedesche in prima linea.

 

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