L'INFLAZIONE "COSTA" ALLE FAMIGLIE 750 EURO

L'INFLAZIONE "COSTA" ALLE FAMIGLIE 750 EURO

Secondo l'Istat, "se il tasso d'inflazione fosse più alto non ci sarebbero i soldi neanche per uscire da casa". Billè:"La crescita dei prezzi al 2,7% brucia tutto il risparmio di cui le famiglie possono beneficiare dal taglio delle aliquote Irpef".

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13 novembre 2002
INFLAZIONE: BIGGERI, 2,7% PESA SU FAMIGLIE PER 700-750 EURO

Inflazione, Billè: “La crescita dei prezzi brucia tutto lo sgravio Irpef” 

 

Secondo il presidente dell’Istat Luigi Biggeri, il tasso d’inflazione al 2,7% “fa diminuire la disponibilità economica delle famiglie mediamente di 700-750 euro l’anno”. “Un tasso d’inflazione del 3% nel 2001 e del 2,7% - ha sottolineato Biggeri - come è in questo periodo, considerata che la spesa media annua delle famiglie è valutabile in 25.000 euro, fa diminuire la disponibilità nei bilanci delle stesse di 700-750 euro. Quindi anche se dagli economisti non è ritenuta eccessiva, sulle famiglie ha un impatto di rilievo”. Secondo Biggeri, “ ”. Il presidente dell’Istat ha tenuto però a sottolineare, replicando indirettamente alle polemiche sul caro-vita mosse soprattutto dai consumatori, che “l’Istat misura l’indice di variazione dei prezzi al consumo”. Non è nostro compito misurare la percezione dell’inflazione che invece hanno le famiglie”. “La percezione - ha spiegato il presidente dell’Istat - dipende dal tipo di beni che si acquistano e dalla frequenza con cui si acquista un certo bene. Se aumenta il prezzo dei pomodori è più sentito dalla gente perché si comprano tutti i giorni, mentre se il costo di lavatrici e pc diminuisce è meno avvertito, dal momento che sono beni che si acquistano una volta ogni tanto”. Per il presidente di Confcommercio Sergio Billè, “la crescita dei prezzi al 2,7% brucia tutto il risparmio di cui le famiglie italiane possono  beneficiare attraverso il taglio delle aliquote Irpef. “L’Istat - ha detto Billè - ci dice che con un’inflazione al 2,7% dalle famiglie vengono prelevati 700-750 euro. Se noi confrontiamo questa cifra con quella che verrà risparmiata sotto forma di riduzione dell’Irpef, vediamo che sono cifre molto vicine. In pratica da un lato si dà, dall’altro si sottrae”. Secondo Billè, “il vero argomento di fondo è come stimolare un sentimento nazionale, come stimolare  l’economia, che deve riprendere la via dello sviluppo, della produzione di ricchezza, in maniera molto più forte di quello che è accaduto in questi anni”. Secondo la stima dell’Intesa dei Consumatori invece, “l’inflazione reale pesa sulle tasche degli italiani per 1.500 euro l’anno”. “E’ vero che sulla base dell’inflazione registrata dall’Istat la spesa annuale per famiglia aumenterà di 750 euro, ma è altrettanto vero che – ha precisato l’Intesa dei Consumatori - sulla base dell’inflazione reale, quella cioè che vediamo ogni giorno nei negozi e sui banchi dei mercati e che l’Istat non rileva, la maggior spesa sarà almeno il doppio, ossia 1.500 euro l’anno”.

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