La Camera "salva" i poteri di Bankitalia

La Camera "salva" i poteri di Bankitalia

Cancellate dall'Aula le due norme più delicate della riforma del risparmio concludendo l'esame di 29 su 42 articoli del disegno di legge. La concorrenza bancaria rimane alla Banca d'Italia e viene ripristinato il mandato a vita per il Governatore.

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3 marzo 2005
La Camera "salva" i poteri di Bankitalia

La Camera "salva" i poteri di Bankitalia

 

Tutto resta come prima: la concorrenza bancaria rimane alla Banca d'Italia e viene ripristinato il mandato a vita per il Governatore. La Camera ha infatti "cancellato" le due norme più delicate della riforma del risparmio concludendo l'esame di 29 su 42 articoli del disegno di legge sul Risparmio. Oggi giornata conclusiva con il nodo sul falso in bilancio sul quale l'opposizione ha già preannunciato battaglia. Dopo il via libera di Montecitorio alla stretta sul conflitto di interessi banche-imprese, all'obbligo di emissione delle banche del prospetto informativo per la vendita di bond ai risparmiatori, al trasferimento allo Stato dei depositi bancari cosiddetti "dormienti", al potere di veto conferito alla Consob sulle operazioni di listing e delisting (che di fatto restano a Borsa italiana Spa) e altre norme sulla revisione dei conti e sulle competenze e organizzazione delle autorità (che restano Banca d'Italia, Consob, Antitrust, Isvap e Covip), si è arrivati alle votazioni che riguardavano via Nazionale. Gli emendamenti soppressivi dell'articolo 28, che consentono al governatore di restare in carica a vita, sono stati approvati con i voti del Polo mentre tutta l'Unione si è espressa contro. La cancellazione dell'articolo 26 che riguarda la concorrenza è avvenuta invece oltre che con i voti del Polo anche con quelli del Pdci.   

 

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