Lavoro: "subito un confronto tra Governo e parti sociali"

Lavoro: "subito un confronto tra Governo e parti sociali"

In un'intervista al Sole 24 Ore il ministro del Welfare, Roberto Maroni, invita sindacati e imprese a cercare soluzioni comuni per ridurre il costo del lavoro in vista della stesura del prossimo Dpef.

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30 marzo 2005
Lavoro, Maroni: "subito un tavolo di confronto tra governo e parti sociali"

Lavoro, Maroni: "subito un tavolo di confronto tra governo e parti sociali"

 

"Apriamo subito un tavolo di confronto tra Governo e parti sociali con l'obiettivo di ridurre il costo del lavoro. Cominciamo ora e chiudiamolo in tempi brevi per essere pronti, alla stesura del prossimo Dpef, con soluzioni comuni". L'invito a sindacati e

imprese viene dal ministro del Welfare, Roberto Maroni, in un'intervista a "Il Sole 24 Ore". "I 12 miliardi di euro destinati al taglio Irpef possono essere destinati anche a un intervento sull'Irap - spiega Maroni - e, più in generale, ad alleggerire il peso degli oneri sul lavoro. Con un beneficio per le imprese e per i salari netti dei lavoratori". "La

mia proposta alle parti sociali parte da due presupposti - continua Maroni - da un lato, le riforme già fatte: dalla legge Biagi alle pensioni, a quella sugli ammortizzatori sociali. La riduzione del costo del lavoro rappresenterebbe il completamento logico di un disegno riformatore". "L'altro presupposto - sottolinea Maroni - è la riforma fiscale del  2006. La Lega sostiene che deve esserci un intervento sull'Irap, a maggior ragione ora che l'Unione Europea l'ha 'condannata'. Credo che un accordo con le parti sociali sarebbe un

segnale forte per andare in questa direzione: verso un taglio dell'Irap oltre che dell'Irpef". "Oltre al 3% di oneri impropri individuati dai sindacati - dice ancora Maroni - ci sono altri mille rivoli su cui intervenire, c'è l'armonizzazione delle aliquote previdenziali che stiamo attuando con la delega".

"Poi - conclude il ministro del Welfare – c'è il patrimonio Inail. Ingenti risorse disponibili in parte già sbloccate dal decreto varato venerdì scorso ma altrettante possono essere usate per alleggerire il costo del lavoro. E c'è la proposta della riduzione dell'aliquota

Inail dal 2,46% all'1%, anche se qualche precisazione va fatta".

 

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