MANOVRA, IL GOVERNO OTTIENE LA FIDUCIA

MANOVRA, IL GOVERNO OTTIENE LA FIDUCIA

D:23-7-2004 P:03 T:Dpef, il Governo accelera

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23 luglio 2004
Manovra, il Governo ottiene la fiducia

Manovra, il Governo ottiene la fiducia

 

Il Governo è riuscito a portare a casa il primo via libera alla manovra di correzione dei

conti pubblici, primo tassello sulla strada del risanamento, visto che dopo la sua approvazione il deficit migliora di circa 1 miliardo e mezzo. Circa 500 milioni verranno dall’inasprimento fiscale sulla seconda casa quest'anno, mentre l’incasso dovrebbe salire a 676 nel 2005 e a 856 nel 2006.

Al voto di fiducia si è arrivati in un clima di grande tensione, con la Lega che ha dato vita a tutto il suo disappunto per dover votare un provvedimento che di fatto aumenta le tasse.  Un sospiro di sollievo lo ha invece tirato il ministro della Difesa, Antonio Martino, che ha visto ridursi i tagli al suo dicastero: “volevano sottrarmi due miliardi, alla fine ne

ho solo uno in meno, diciamo che dipende da dove si vuole guardare il bicchiere, ma certo non c’è da far festa. Certo, la prima decisione sarebbe stata devastante”.

Le opposizioni hanno invece dato sfogo alle loro critiche con un rumoroso fuori programma, issando cartelli polemici in cui si salutava “la casa delle Libert..tasse”.

Ma vediamo in dettaglio i contenuti del provvedimento.

Difesa: autorizzati minori tagli alla difesa per 875,5 milioni, quasi la metà di quanto inizialmente previsto (1,8 miliardi). Di questi, 282,5 milioni è la spesa autorizzata per interventi infrastrutturali e di investimento delle Forze armate.

Tasse immobili: aumenti di imposte per tutti gli immobili che non siano prima casa (oltre a seconde case, terreni, box, eccetera). Aumenta dal 10% al 20% il moltiplicatore, cioè il coefficiente di rivalutazione catastale ai fini dell’imposta di registro nelle compravendite. L’intervento non incide né sull’Irpef, né sull’Ici.

Aumento mutui: passa dallo 0,25% al 2% l'imposta sostitutiva sui mutui contratti per l'acquisto di una seconda abitazione.   

Comuni: il maxiemendamento recepisce un emendamento approvato questa mattina in commissione, in base al quale a Regioni e Comuni “virtuosi”, quelli cioè che hanno rispettato gli obiettivi del patto di stabilità interno, non si applica il taglio del 10% sulle spese già impegnate al momento dell’entrata in vigore del decreto. I Comuni con popolazione fino a 1.000 abitanti ed i comuni montani con popolazione fino a 5.000 non saranno obbligati a passare per la Consip per l’acquisto di beni e servizi.

Marche da bollo: aumentano le marche da bollo da 10,33 a 11 euro. Quella pari a 320 mila delle vecchie lire (165,2 euro) passa a 176 euro. Il bollo da 41,32 euro scende a 32 euro se presentato da ditte individuali, mentre sale a 45 euro per le società di persone e a 50 euro per le società di capitale.

Condono edilizio: le domande relative alla definizione di illeciti edilizi presentate prima della recente sentenza della Corte Costituzionale sulla materia restano valide a tutti gli effetti facendo, comunque, salvi gli effetti penali.

Tagli al Welfare: ridotti gli stanziamenti al ministero del Welfare per 479 milioni di euro per il bilancio 2004-2006.

Sfratti e Protezione civile: centodieci milioni sono stati stanziati al Fondo “per il sostegno all’accesso alle abitazioni in locazione”. Quindici milioni alla protezione civile.

Assicurazioni: cinquanta milioni per il fondo di solidarietà delle assicurazioni. Le compagnie dovranno però versare entro il 30 novembre l’intero importo (0,30%) dell’imposta sulle riserve matematiche dei rami vita e non più solo lo 0,25% come acconto.

Canoni demaniali: slitta al 30 ottobre il termine per la rideterminazione dei canoni demaniali marittimi anche in relazione al numero, all’estensione, alle tipologie, alle caratteristiche economiche delle concessioni e delle attività economiche esercitate e all’abusivismo.

Intanto, l’Intesa dei Consumatori ha calcolato che la “mini-stangata” del Governo per aggiustare i conti pubblici costerà circa 120 euro a famiglia, di cui 37 per i servizi bancari, 38 per quelli assicurativi, 15 per l’effetto trascinamento dell’inflazione sui tabacchi e 30 per i tagli agli enti locali “che si ripercuoteranno sui cittadini attraverso la fiscalità locale ed il taglio ai servizi sociali”. L’Intesa ha confermato la mobilitazione dei “cittadini stremati” per il 16 settembre 2004, quarto sciopero della spesa.

                

 

 

                 

 

 

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