Accesso al credito per beni strumenti, come funziona la Nuova Sabatini

Accesso al credito per beni strumenti, come funziona la Nuova Sabatini

La misura Beni strumentali, conosciuta anche come "Nuova Sabatini" è un'agevolazione del Ministero delle Imprese e del Made in Italy che ha l'obiettivo di facilitare l'accesso al credito delle imprese per investimenti come l'acquisto o l'acquisizione in leasing di macchinati, attrezzature, impianti, beni strumentali ad uso produttivo e hardware, software e tecnologie digitali.

Con la circolare direttoriale del 3 luglio 2023 numero 282777, il Ministero ha:

  • fornito disposizioni sulla concessione, successivamente al 30 giugno 2023 dei contributi Nuova Sabatini, per le imprese dei settori agricoli, della pesca e dell'acquacoltura a seguito dell'entrata in vigore dei nuovi regolamenti (ABER 2022/2472 e FIBER 2022/2473);
  • ha apportato alcune modifiche alla circolare numero 410823 del dicembre 2022.

I fondi sono però quasi agli sgoccioli. Come si legge sul contatore presente nella pagina dedicata del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, a giugno 2024 le risorse occupate risultano le seguenti:

contatore mimit beni strumentali nuova sabatini

Cosa finanzia

L'incentivo copre i finanziamenti per l'acquisto diretto o in leasing di:

  • beni strumentali nuovi riconducibili alle voci di bilancio "impianti e macchinari", "attrezzature industriali e commerciali, "altri beni";
  • software e tecnologie digitali (è previsto un contributo maggiorato per gli investimenti Industria 4.0).

Sono invece escluse le voci "terreni e fabbricati" e "immobilizzazioni in corso e acconti". Inoltre il finanziamento deve essere:

  • di durata non superiore a 5 anni;
  • di importo compreso tra i 20mila e i due milioni di euro;
  • destinato solo per la realizzazione degli investimenti ritenuti ammissibili.

Le agevolazioni consistono un contributo a fondo perduto insieme ad un finanziamento bancario o di una società di leasing, con tasso annuo del 2,75% (3,575% per gli investimenti Industria 4.0). L'importo può quindi variare a seconda della dimensione dell'impresa, della tipologia di beni agevolati e dei tassi di riferimento stabiliti dalla Commissione europea, tra il 7,5 e il 10% dell'investimento.

Industria 4.0

L'elenco dei beni materiali e immateriali che rientrano tra gli investimenti "Industria 4.0" e che possono beneficiare del contributo maggiorato del 30% sono individuati all’interno degli allegati 6/A e 6/B (qui il documento pdf) alla circolare 15 febbraio 2017 n.14036 e s.s.mm.ii. Le novità introdotte nella circolare del 6 agosto 2018 sono disponibili nell'elenco dei beni beni immateriali allegato 6/B-pdf.

"Sabatini green"

Per le domande a partire dal primo gennaio 2023, è prevista una specifica dotazione finanziaria per gli investimenti a basso impatto ambientale, i cosiddetti "Investimenti green". Nello specifico si tratta di acquisti o acquisizioni in leasing di macchinari, impianti e attrezzature nuovi di fabbrica ad uso produttivo, a basso impatto ambientale, nell’ambito di programmi per migliorare l’ecosostenibilità dei prodotti e dei processi produttivi.

Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy con la circolare n. 50031, ha introdotto alcune modifiche nell’ambito della legge "Nuova Sabatini Green", integrando anche le novità relative al regolamento GBER (regolamento (UE) n. 651/2014), introdotte dal regolamento (UE) 2023/1315 della Commissione Europea, in vigore dallo scorso 1 luglio 2023, modificando integralmente il punto 6.5 della circolare n. 410823 del 6 dicembre 2022.

Secondo quanto previsto, i programmi d’investimento devono essere riconducibili, nei limiti e alle condizioni stabiliti nel regolamento GBER a una delle tipologie indicate all’articolo 17 del regolamento stesso:

  • investimento in attivi materiali e immateriali relativo alla creazione di un nuovo stabilimento;
  • ampliamento della capacità di uno stabilimento esistente;
  • diversificazione della produzione di uno stabilimento per ottenere prodotti o servizi non fabbricati o forniti precedentemente in tale stabilimento;
  • cambiamento sostanziale del processo di produzione complessivo del prodotto o dei prodotti o della fornitura complessiva del servizio o dei servizi interessati dall’investimento nello stabilimento;
  • acquisizione di attivi di uno stabilimento: appartenenti a uno stabilimento che è stato chiuso o sarebbe stato chiuso senza tale acquisizione; mediante un’operazione che avviene a condizioni di mercato; da parte di terzi che non hanno relazioni con l’acquirente.

Il MIMIT ha poi precisato che il semplice acquisto di azioni di un’impresa non viene considerato come un investimento iniziale e quindi non dà diritto all’agevolazione. Infine viene modificata la dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà rilasciata dal fornitore, che l’impresa deve allegare alla domanda per l’erogazione del contributo, per sostenere l’accesso alla misura agevolativa delle imprese impegnate in programmi di investimento in beni strumentali a basso impatto ambientale.

Capitalizzazione

Il decreto legge del 30 aprile 2019, n. 34, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 giugno 2019, n. 58, recante "Misure urgenti di crescita economica e per la risoluzione di specifiche situazioni di crisi", ha previsto un contributo in favore delle PMI, costituite in forma societaria, impegnate in processi di capitalizzazione, che realizzano un programma di investimento e devono far fronte ad investimenti per beni strumentali, macchinari, attrezzature e tecnologie digitali. Le domande di accesso all'agevolazione potranno essere presentate a partire dal 1° ottobre 2024

Prevede un contributo in conto impianti, il cui ammontare è dato in misura pari al valore degli interessi calcolati, in via convenzionale, su un finanziamento della durata di 5 anni e con importo uguale all'investimento ad un tasso d'interesse annuo del:

  • 5 % per le micro e piccole imprese
  • 3,575 %, per le medie imprese.

Come fare domanda

A partire dal primo gennaio 2023, le domande per accedere alla misura devono essere compilate sulla piattaforma dedicata del Ministero, nella sezione "Compilazione domanda di agevolazione". Andrà compilata online e sottoscritta con firma digitale. Ultimata questa procedura sarà disponibile il Codice Unico di Progetto - CUP, che sarà legato all'istanza in questione e andrà riportato nelle fatture elettroniche.

La documentazione andrà poi inviata alla banca o all'intermediario finanziario per posta elettronica certificata (PEC) e dovrà contenere:

  • la richiesta di finanziamento;
  • la domanda di accesso al contributo;
  • l'attestato con i requisiti richiesti e l'aderenza degli investimenti alle previsioni di legge.

La banca o l'intermediario finanziario, dopo aver verificato la regolarità della documentazione, trasmetterà la delibera di finanziamento al Mimit che concederà il contributo entro 30 giorni, in quote annuali. A questo punto la banca o l'intermediario stipulerà in contratto con l'impresa ed erogherà il finanziamento.

Ad investimento ultimato l’impresa effettua il pagamento a saldo dei beni agevolati e dovrà presentare, in formato digitale sulla piattaforma dedicata, la richiesta per l'erogazione della prima quota del contributo (modulo RU) da trasmettere al Ministero.

Il contributo sarà erogato in un'unica soluzione solo per le domande presentate:

  • dal primo maggio 2019 al 16 luglio 2020, per un finanziamento non superiore a 100mila euro;
  • dal 17 luglio 2020 al 31 dicembre 2020, per un finanziamento non superiore a 200mila euro;
  • dal primo gennaio 2021 al 31 dicembre 2021, indipendentemente dall’importo del finanziamento deliberato;
  • dal primo gennaio 2022, per un finanziamento non superiore 200mila euro.

Chi può accedere

L'agevolazione è rivolta alle micro, piccole, medie imprese che alla data di presentazione della domanda devono:

  • essere regolarmente costituite e iscritte nel Registro delle imprese o della pesca;
  • essere nel pieno e libero esercizio dei propri diritti. Non devono quindi essere in liquidazione volontaria o sottoposte a procedure concorsuali con finalità liquidatoria;
  • non devono far parte dei soggetti che hanno ricevuto (e poi non rimborsato o depositato in un conto bloccato) aiuti illegali o incompatibili con la Commissione europea;
  • avere sede legale in Italia o in una unità locale in Italia. Per quelle non residenti nel territorio italiano il possesso di una unità locale in Italia deve essere dimostrato alla presentazione della domanda;
  • non devono essere in condizioni di difficoltà.

Sono ammessi tutti i settori produttivi, compresi agricoltura e pesca, ad eccezione dei settori inerenti alle attività finanziarie e assicurative.

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