Economia in salute ma lo scenario resta incerto

Economia in salute ma lo scenario resta incerto

Rapporto annuale Confcommercio-Censis su fiducia e consumi delle famiglie: Famiglie e imprenditori di fronte ad una situazione economica positiva continuano a mostrarsi incerti sul futuro. Nel 2024 crescita del reddito disponibile dell’1,4% e dei consumi attorno allo 0,9%.

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7 maggio 2024

L'economia italiana è in salute ma pesa l'incertezza sul futuro. Questa è la sintesi dell'Outlook Italia Confcommercio –Censis sul clima di fiducia e le aspettative delle famiglie italiane nel 2024Il direttore dell'Ufficio Studi di Confcommercio, Mariano Bella, ha illustrato i risultati dell'indagine (link alle slide in pdf). "Famiglie e imprenditori di fronte ad una situazione economica positiva continuano a mostrarsi incerti sul futuro e questa situazione riduce consumi e investimenti rispetto a uno scenario di maggiore serenità". "Nonostante la buona reazione post pandemica - ha detto Bella -  reddito e consumi pro capite non hanno ancora recuperato i livelli del 2007. In ogni caso, nel 2024 prevediamo, sempre in termini reali, una crescita del reddito disponibile dell’1,4% e dei consumi attorno allo 0,9%: e ciò testimonia la nostra visione complessivamente positiva della salute della nostra economia".

 

Il problema principale che mostra l'analisi Confcommercio -Censis è la riduzione della fiducia che ha sottolineato Bella "riguarda soprattutto i giovani e le persone dentro il mercato del lavoro, dato dal quale emerge un senso di insicurezza che contrasta con i numeri positivi sull'occupazione". Secondo la stessa indagine "sia i giovani che i meno giovani indicano proprio nelle giovani generazioni i soggetti maggiormente fragili, dal punto di vista socio-economico ed occupazionale". "L'aspetto più rilevante, e anche più inquietante, è che praticamente nessun giovane vede gli anziani come sezione di popolazione più in difficoltà" ha spiegato Bella. Solo il 3,3% dei giovani tra i 18 e i 35 anni pensa infatti che la classe d'età degli anziani sia maggiormente attualmente penalizzata. Quanto al tema del declino demografico, "tutti, soprattutto i giovani, e con scarto significativo, sono preoccupati della dimensione economica del fare famiglia e fare figli, pertanto al di là delle complesse ragioni socio-demografiche è la questione del reddito da lavoro e delle condizioni economiche, tra cui l'edilizia abitativa, a comprimere la propensione a fare famiglia". Il 56,3% dei giovani tra i 18 e i 35 anni spiega infatti che il motivo principale per cui in Italia si fanno pochi figli è la difficoltà di trovare una occupazione stabile e un'abitazione dignitosa.

Sangalli: "Tagliare i tassi e fare la riforma fiscale per ridare fiducia a imprese e consumatori"

 

"Nonostante qualche fragilità in alcuni settori produttivi, l’economia italiana tiene bene: occupazione in crescita, turismo vitale, soprattutto nella componente straniera, inflazione sotto controllo. Tuttavia, l’incertezza sul futuro rallenta investimenti e consumi. Per ritrovare fiducia serve soprattutto un taglio di mezzo punto dei tassi di interesse da parte della Bce e accelerare l’attuazione della riforma fiscale”.

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