Rivolta: "Dalla cultura digitale dipendono il futuro e la ripresa economica dell'Italia"
Rivolta: "Dalla cultura digitale dipendono il futuro e la ripresa economica dell'Italia"
Il direttore generale di Confcommercio, Francesco Rivolta, è intervenuto alla presentazione "romana" dell'Assintel Report 2015. "Parlare d'innovazione davanti a voi è per me una sfida particolarmente dura - ha detto Rivolta - la vostra attività, il vostro impegno e la vostra cultura imprenditoriale si nutrono di innovazione. Voi vivete in un contesto di innovazione costante. Oggi, però, di cambiamento, di rinnovamento ne abbiamo bisogno un po' tutti. Ne hanno bisogno le nostre imprese, come ne abbiamo bisogno noi come Confederazione, ne ha bisogno la politica, ne ha bisogno la società italiana nel suo complesso. Credo che qualche lieve risveglio s'intravede, e non è solo questione di dati economici che segnalano una ripresa, tutti,finalmente, ci stiamo accorgendo che il nostro Paese non può competere se non s'investe in innovazione. Attenzione che innovazione non vuol dire buttare all'aria tutto quello che si è fatto fino ad oggi, perché a me sembra che molto spesso si dia questa accezione negativa al termine innovare". "Per innovare - ha osservato il direttore - serve entusiasmo, servono imprenditori motivati e preparati, servono dinamiche agili che rendano possibile ed economicamente efficiente investire in "cose nuove" e rischiose. L'innovazione, vera, seria, profonda per l'Italia è vitale e la vostra associazione in questo svolge un ruolo fondamentale". "L'Assintel Report che presentate è arrivato alla decima edizione, è un punto di riferimento per misurare i trend dell'innovazione e anche a nome del Presidente Sangalli ringrazio il presidente Rapari per l'impegno profondo che mette a favore di Assintel e della Confederazione tutta. I temi che il vostro report mette sul tavolo sono decisivi per il nostro Paese: delle tecnologie, dei social, del mobile, del business analytics e del cloud le nostre aziende non possono fare a meno e in futuro quelle più competitive saranno quelle che sapranno utilizzare tutti questi strumenti.Nel vostro linguaggio la chiamate l'innovazione distruttiva, vale a dire le innovazioni cambieranno radicalmente le modalità cui i consumatori sono abituati a pensare o usare prodotti e servizi e le modalità in cui si delineano nuovi modi di concorrere. Il nuovo spaventa un po' tutti ma ogni settore che rappresentiamo sarà pervaso dall'innovazione: il commercio, i servizi e il turismo saranno coinvolti dal digitale." Nessuno ci porterà via le nostre tradizioni, la nostra cultura fatta dai piccoli imprenditori ma abbiamo anche un fondamentale bisogno di guardare al futuro. In pochissimi anni siamo passati dalla televisione, al computer, a internet e agli smartphone che hanno impattato sulla nostra società, sia dal punto di vista sociale, sia su quello economico. Abbiamo bisogno di saperci muovere in questo torrente. La vostra associazione dimostra grande vitalità ed è impegnata da sempre su questo fronte: i mercati stanno navigando verso la trasformazione digitale e le aziende dell'Information Technology italiana si stanno attrezzando per accompagnarli". "Le imprese dell'ICT che voi rappresentate potranno contribuire significativamente ad agganciare la ripresa economica che si sta manifestando nel Paese, perché l'Italia ha bisogno di crescere nel settore del digitale. Attorno alle vostre aziende però si deve creare anche un terreno che sia favorevole agli investimenti perché il Paese non riesce ancora a produrre progetti complessi per un rilancio definitivo del settore. Alcuni interventi previsti nella Legge di stabilità 2016 sembrano andare nella direzione giusta, perché la riduzione delle tassazione alle imprese è un intervento che consente di guardare al futuro con più ottimismo. Aver neutralizzato l'aumento dell'Iva è senza dubbio un'ottima notizia, poi, l'incremento della franchigia Irap, la revisione del regime forfettario dei contribuenti minimi, la possibilità di recuperare immediatamente l'Iva sui crediti insoluti e il prolungamento degli incentivi sulle assunzioni a tempo indeterminato dimostrano una rinata attenzione verso le piccole e medie imprese". "Importanti - ha quindi sottolineato Rivolta - sono state anche le modifiche introdotte sul mercato del lavoro dal Jobs act. Una riforma del lavoro necessaria per il mondo delle imprese e che noi come Confcommercio abbiamo fortemente voluto sin dal 2014 quando abbiamo presentato il documento in cui chiedevamo d'intervenire su alcuni temi importanti per gli imprenditori. Dobbiamo riconoscere che in più parti di questa riforma abbiamo ritrovato le nostre segnalazioni e soprattutto abbiamo evitato errori come quelli compiuti in provvedimenti normativi del recente passato. Vigileremo anche sulla nuova normativa che è stata da poco annunciata e che dovrebbe interessare le partite Iva affinché non s'incida ulteriormente sul costo del lavoro a carico delle imprese. Interventi importanti si dovranno attivare anche nel settore creditizio perché resta ancora difficile la situazione per l'accesso al credito: per gli imprenditori italiani le condizioni di prestito vengono ritenute ancora troppo onerose, specialmente per micro e piccole aziende. Le aziende italiane sentono la necessità di innovare il loro business ma le difficoltà nell'accedere al credito rallentano, se non addirittura bloccano questo processo d'innovazione. Per le imprese e per i cittadini sarà poi fondamentale arrivare alla costruzione della banda larga: un' infrastruttura adeguata di accesso è, infatti, il requisito di base per la crescita digitale. Come giustamente dice il presidente Rapari "Senza le imprese dell'Ict l'Agenda digitale non si farà." Sul documento che delinea la "strategia per la Crescita del digitale" è evidenziato che gli utenti regolari di Internet sono solamente il 56% della popolazione di età compresa tra 16 e 74 anni, contro una media europea pari al 72%, mentre per converso sono il 34% gli italiani che non hanno mai utilizzato Internet contro il 21% medio europeo. L''accesso alla banda larga di tutti gli edifici e uffici pubblici quindi, non è solo a beneficio dei servizi erogati e delle performance del pubblico impiego, ma è anche a sostegno della diffusione di internet fra i cittadini che sono spesso utenza diffusa di questi luoghi". "La trasformazione tecnologica - ha concluso il direttore - non viaggia ancora alla velocità giusta, è necessario un nuovo approccio che ci consenta di recuperare il gap che ci separa dagli altri Paesi europei. Confcommercio su questi temi è sempre stata al fianco delle imprese e non abbasserà mai la guardia, lo dimostrano anche gli interventi che hanno portato ottimi risultati sulla tematica a voi cara del codice degli appalti. Siamo fortemente convinti che dalla cultura del digitale passerà molto del futuro della ripresa economica dell'Italia".