Ruote d’Italia: “settimana di attese per il futuro, anche se qualche risultato è arrivato”

Ruote d’Italia: “settimana di attese per il futuro, anche se qualche risultato è arrivato”

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26 gennaio 2022

Non si può evitare di evidenziare come la settimana che stiamo vivendo sia particolare. Sono iniziate le votazioni per scegliere il nuovo Capo dello Stato e sentiamo levarsi forte da tutto il Paese, imprese in primis, l’invito affinché le forze politiche effettuino scelte rapide e si chiuda quanto prima questa fase di incertezza, che lega l’elezione del Presidente della Repubblica al futuro del Governo. Prassi vuole, infatti, che il Presidente del Consiglio rassegni le dimissioni nelle mani del nuovo inquilino del Colle e che questo le rifiuti. Non si può negare tuttavia che senza le necessarie intese potrebbe aprirsi una fase di nuove trattative per la formazione o conferma del prossimo Esecutivo. il Paese è osservato dal mondo della finanza ma anche dalla stessa Comunità europea che deve confermare la messa a disposizione degli interventi economici programmati, i quali tuttavia sono vincolati al mantenimento dei precisi impegni assunti. Una strada impervia ma dalla quale non possiamo discostarci.

Non tifiamo per nessuno, se non per il Paese. Le forze politiche decidano secondo quanto riterranno opportuno ma, per favore, senza perdite di tempo.

Intanto, con l’ultimo Decreto, sembra che la furia iconoclasta di taluni ambientalisti, che puntavano a ridurre le risorse destinate alla compensazione dell’accisa per le imprese dell’autotrasporto, sia stata stemperata. Sono stati previsti alcuni interventi nel settore portuale ed in quello ferroviario, che tuttavia non possono essere in alcun modo considerati un aiuto alle imprese. Occorre molto di più! Avevamo chiesto compensazioni sia per il gas che per l’additivo AD Blue, ma purtroppo gli emendamenti sono stati respinti. Ora, sul nuovo Decreto, le riproporremo. Lo abbiamo già comunicato direttamente anche al Ministro Giovannini, che ha dimostrato di voler approfondire le ragioni delle richieste. Al di là di qualche “criticone”, che non brilla sempre per le sue capacità manageriali e che, talvolta senza conoscere a fondo le questioni, a prescindere si eleva sullo sgabello della propria supponenza per dispensare critiche e suggerimenti, la nostra realtà ascolta tutti, è sul pezzo e non demorderà certo dal portare avanti ogni iniziativa utile alle imprese.

Nella riunione tenutasi lunedì, le federazioni aderenti all’Unatras hanno elaborato una strategia che diverrà operativa non appena si sarà conclusa la fase attuale. Verrà elaborato un documento che, dopo essere stato presentato alla categoria, sarà oggetto di confronto con il Governo. Se le risposte continueranno ad essere limitate ad alcuni aspetti e non si affronteranno le problematiche strutturali del mondo dei trasporti, adottando una prospettiva ampia, che lo abbracci e lo consideri nella sua interezza, si dovrà in modo evidente passare dalle proposte alle proteste. In un recente incontro, il Ministro ha ipotizzato la costituzione di una Consulta, composta da tecnici, che approfondisca alcune delle questioni che sono sul tavolo. Chi scrive ha presieduto la Consulta, voluta proprio dal Governo allora in carica, e qualche risultato ne scaturì. Uno per tutti: le Autostrade del mare, oltre al Piano dei trasporti e della logistica che, seppur approvato dal Cipe a fine legislatura, venne accantonato. Se questa scelta produrrà risultati positivi saremo i primi a collaborare ed a riconoscerlo. Nel frattempo, però, si diano i segnali e risposte concrete.  

Se così non dovesse essere, Unatras si vedrà costretta ad aprire una fase conflittuale con l’Esecutivo. Il mondo dei trasporti non è nella condizione di subire una situazione che rischia di portare le imprese alla chiusura. Come in altre occasioni, sarà sempre l’interesse generale e il senso di responsabilità verso il Paese a prevalere, ma non si possono chiudere gli occhi di fronte al venir meno di quelle condizioni che consentono alle imprese di competere e restare sul mercato. I grandi ed evidenti mutamenti che sono in atto vanno governati.

Ho già avuto modo rilevare che il 2022 sarà un periodo difficile da gestire. Per riuscirci al meglio abbiamo la necessità che si ritrovi lo spirito degli anni trascorsi e, soprattutto, che si riscopra il valore dell’appartenenza ad una realtà che, pur avendo commesso errori, pur avendo mancato alcuni obiettivi, non ha però mai indugiato nel chiacchiericcio inutile e dannoso. Ciò che rende forte una rappresentanza è la coesione e la credibilità della propria dirigenza. Guai a seguire i bla, bla bla di certi chiacchieroni sempre alla ricerca di visibilità. Operiamo tutti per il bene comune.

 

Paolo Uggè

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