Semaforo verde per il decreto fiscale

Semaforo verde per il decreto fiscale

Via libera definitivo della Camera al decreto taglia deficit che è convertito in legge. Il provvedimento completa la manovrina per il 2004 con entrate aggiuntive per 460 milioni di euro. Slittano al 2005 la seconda e terza rata del condono edilizio.

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22 dicembre 2004
Il Governo ha ottenuto la fiducia della Camera sul decreto fiscale

 

Via libera al decreto fiscale

 

Il Governo ha ottenuto la fiducia della Camera sul decreto fiscale. I voti a favore sono stati 321 mentre 218 deputati hanno votato contro. Il provvedimento era già stato

approvato la scorsa settimana dal Senato. Il Dl, cosiddetto "taglia-deficit", corregge i conti pubblici 2004 per 466 milioni e contribuisce alla copertura della riduzione Irpef fissata dalla legge Finanziaria per il 2005. In particolare, sposta al 2005 due rate del condono edilizio (la seconda e la terza) che dovrebbero garantire l'afflusso di 2,2 miliardi di euro nelle casse dell'erario. Per compensare lo spostamento vengono, fra l'altro, anticipati alcuni versamenti di imposte da parte di banche, poste e compagnie di assicurazione. Intanto continuano le polemiche sul ricorso alla fiducia che verrà richiesta anche per l'approvazione definitiva della manovra. Nel confronto a distanza è intervenuto anche il premier Silvio Berlusconi che ha definito "epocale" il provvedimento che taglia le tasse e riduce gli sprechi dell'amministrazione pubblica e ha denunciato "lo sgarbo"

dell'opposizione responsabile a suo dire del prolungamento dei tempi nell'approvazione. Berlusconi ha anche smentito il rischio di un esercizio provvisorio confermando che l'esame del provvedimento si concluderà il 29 dicembre. Il centrosinistra ha respinto ogni accusa. I capigruppo dell'opposizione hanno criticato il decreto fiscale ritenuto responsabile di una maxi-stangata da 9,3 miliardi di euro ed hanno addebitato al governo i ritardi sulla manovra. "La maggioranza ha messo la fiducia su sé stessa perché in realtà teme gli emendamenti della Lega" ha detto il capogruppo Ds Luciano Violante. Il collega di partito Vincenzo Visco ha rincarato la dose: "ma quale sgarbo. La manovra sarà votata alla fine dell'anno perché è stata costruita su coperture inesistenti". Intanto il governo corre ai ripari dopo che la Corte Costituzionale ha bocciato il blocco del turn over per i dipendenti regionali e locali. Il relatore Guido Corsetto (Forza Italia) ha indicato la soluzione: "modificheremo solo una parte della Finanziaria. Non indicheremo come intervenire ma indicheremo agli enti locali i risparmi che devono coprire relativamente a quel capitolo".

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