SERGIO BILLÉ SU STRAGE DI UDINE

SERGIO BILLÉ SU STRAGE DI UDINE

"Non si può combattere il racket con leggi che sono solo acqua calda. E la strage di Udine è un'ulteriore, drammatica conferma di quanto sia diventato grave e diffuso su tutto il territorio nazionale il fenomeno del racket ma anche il segno di quanto siano state fino ad oggi inefficaci le misure di contrasto messe in campo dallo Stato contro questo tipo di crimine". Questo il commento di Sergio Billè, Presidente di Confcommercio, sulla strage di Udine.
"Ci sono voluti i morti per far capire anche a ciechi e sordi che racket e usura sono ormai fenomeni che stanno distruggendo, giorno dopo giorno, i gangli vitali del nostro tessuto economico e commerciale. Ci sono voluti i morti di Udine per far capire che il racket usa ormai, al Nord come al Sud, armi ancora più micidiali di quelle del terrorismo.
Ora, al di là dell'esecrazione per questo ignobile attentato, tre cose appaiono ancora più urgenti: leggi più efficaci di quelle antiracket attualmente in vigore, che sono soltanto acqua calda e che non hanno, in alcun modo, arrestato il fenomeno; la messa in campo di strutture investigative che sappiano andare alle fondamenta del problema racket quasi sempre ricollegabili a quelle su cui opera la grande criminalità organizzata; la creazione, all'interno delle città, di zone di sicurezza che consentano al mercato una vita civile e di non trasformarsi in un angolo di Bosnia".

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