Tfr: per la riforma si va verso la revisione

Tfr: per la riforma si va verso la revisione

L'incontro tra Governo e parti sociali ha segnato un passo in avanti sulla riforma della previdenza. Lunedì le parti sociali metteranno nero su bianco "in un articolato sotto forma di emendamenti" le richieste contenute nell'avviso comune.

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29 luglio 2005
Tfr: il decreto sui fondi pensione verso la revisione

Tfr: il decreto sui fondi pensione verso la revisione

 

L'incontro tra Governo e parti sociali ha fatto segnare un passo in avanti sulla riforma della previdenza integrativa. Lunedì prossimo le parti sociali metteranno nero su bianco "in un articolato sotto forma di emendamenti" le richieste contenute nell'avviso

comune sottoscritto dalle parti sociali. Il testo sarà quindi presentato al governo e alle commissioni Bilancio di Camera e Senato che, in vista del terzo round di incontri fissato per il 31 agosto, hanno sospeso il parere sul decreto attuativo della legge delega. Si prosegue dunque, come confermato dal ministro del Welfare Roberto Maroni, verso una profonda revisione del provvedimento, già approvato dal governo, in base all'avviso comune sottoscritto da Confcommercio e le altre ventuno associazioni sindacali e imprenditoriali. "C'è una disponibilità a discutere e a raggiungere una soluzione condivisa", ha sottolineato il ministro al termine del faccia a faccia. L'apertura è stata apprezzata dalle controparti. Tre i temi al centro della verifica: le compensazioni alle imprese che perdono il flusso di finanziamenti garantito dal Tfr, la garanzia dell'accesso al credito su cui l'Abi frena e il riconoscimento della natura contrattuale del contributo per il fondo pensione. Soddisfatti anche i sindacati. "Ci sono le condizioni per poter procedere", ha detto il segretario confederale della Cisl, Pierpaolo Baretta. "La disponibilità del ministro a recepire le richieste dell'avviso comune è una novità significativa", ha aggiunto per la Cgil, Morena Piccinini. Positivo anche il giudizio di Coldiretti, Confagricoltura e con qualche distinguo della Cna. La Confartigianato chiede, invece, di non penalizzare i lavoratori autonomi. La palla passa ora al governo. La riforma del Tfr sarà una delle priorità della prossima finanziaria ha ribadito Maroni che ha confermato l'obiettivo di reperire risorse aggiuntive da destinare al secondo pilastro della previdenza attraverso un negoziato con il Tesoro. I conti si tireranno a settembre nella manovra 2006. Ieri,intanto, la commissione Bilancio del Senato ha dato via libera alla risoluzione di maggioranza sul Dpef che impegna il governo a mantenere il fabbisogno di cassa dello Stato entro il limite del 4,7% sul pil nel 2005 e a scendere negli anni successivi.

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