Tremonti: "Nessuna correzione alla Finanziaria se il ciclo economico rallenta"

Tremonti: "Nessuna correzione alla Finanziaria se il ciclo economico rallenta"

Audizione del ministro dell'Economia presso la Commissione Bilancio della Camera. Confermati gli obiettivi del Pil al 2,3% e il deficit all'1,5% nel 2003.IL PROGRAMMA DELLE AUDIZIONI

DateFormat

9 ottobre 2002
Tremonti: “Nessuna correzione alla Finanziaria”

Tremonti: “Nessuna correzione alla Finanziaria”

 

“Se lo scostamento dalle previsioni dei documenti di bilancio è dovuto all’andamento del ciclo economico non c’è bisogno di correggere, anzi non si deve, per non peggiorare l’andamento del ciclo”. Il ministro dell’Economia Giulio Tremonti, nel corso dell’audizione alla Camera sulla Finanziaria 2003, ha precisato che non ci sarà nessuna manovra correttiva per raggiungere gli obiettivi fissati nel Dpef. Tremonti ha confermato gli obiettivi di una crescita del 2,3% del Pil e di un deficit all’1,5% nel 2003. “Crediamo che l’obiettivo dell’1,5% possa essere raggiunto - ha detto Tremonti - e crediamo sarà accettato dall’Unione Europea”. Per ciò che riguarda il “nodo” dei fondi destinati al Sud, Tremonti ha detto che c’è “uno stock di 47 miliardi di euro fra il 2003 ed il 2006 per il Mezzogiorno e le altre aree disagiate del Paese”. “Lo stock – ha detto Tremonti - è tutto impegnabile subito, in parte già è impegnato. E’ il più alto stock di risorse mai previsto nella storia della Repubblica”. Su quello che sarà l’andamento dell’economia nel futuro, il ministro non si è sbilanciato. “Prevederlo – ha detto il ministro dellEconomia - non è il mestiere di un Governo. Noi abbiamo scritto nella Finanziaria dei numeri nei quali ci riconosciamo. Vedremo a fine anno quale sarà l’andamento dei mercati, degli scenari geopolitici e in funzione di quelli opereremo le nostre correzioni”. Poi, parlando della Dit, Tremonti ha specificato che “non è esatto dire che è stata eliminata. La Dit c’è ancora e grosso modo produce metà degli effetti iniziali: l’intervento è stato quello di modificare il tasso di rendimento”. “Siamo disponibili -ha continuato Tremonti- a dare al Parlamento tutte le tabelle sulla platea dei beneficiari. A noi risulta che lo 0,2% prende la maggioranza dei benefici, mentre centomila imprese hanno benefici marginalissimi, con grande concentrazione sulle aziende di grande dimensione”. Il ministro ha poi parlato della possibilità di ridurre l’Irpeg al 33%, di un ulteriore punto rispetto al calo già previsto dalla Finanziaria: “E’ un’ipotesi politica che il presidente del Consiglio ha legittimamente avanzato e che richiede una valutazione attenta”. Tremonti ha quindi ribadito che non ci sarà “nessuna deroga al Patto di Stabilità”. “Per noi - ha dichiarato il ministro - il Patto è un investimento. Non intendiamo derogare il Patto e cercheremo di applicarlo nel modo migliore possibile”. Per Tremonti inoltre, la valutazione sulla possibile ripresentazione della “Tremonti bis” anche per il prossimo anno “sarà influenzata solo dai dati che saranno evidenti a novembre, dopo la presentazione delle dichiarazioni dei redditi di quest’anno”. “Allora sapremo come, dove e quando ha funzionato - ha detto Tremonti - e allora potremo fare una valutazione politica sulla riproposizione”. Per ciò che riguarda la detrazione Irpef, prima del 41% e poi del 36% sulle ristrutturazioni edilizie, Tremonti ha sottolineato che è stata positiva non escludendo una proroga, “affinché gli sconti possano proseguire anche dopo la scadenza  del prossimo 31 dicembre”.

“La misura non è in Finanziaria, ma - ha detto Tremonti - non c’è alcuna preclusione da parte nostra. Faccio notare che le scelte su questi strumenti dipendono dalle coperture, dai fondi, da vari fattori, però questo è un provvedimento adottato in altra legislatura da altri Governi che noi consideriamo positivo, tanto per dare un esempio di linearità nelle valutazioni. Non è che tutte le cose fatte in precedenza siano per definizione sbagliate”

Banner grande colonna destra interna

Aggregatore Risorse

ScriptAnalytics

Cerca