Italiani all’estero, per il turismo un "tesoro" potenziale da oltre 8 miliardi l'anno

Italiani all’estero, per il turismo un "tesoro" potenziale da oltre 8 miliardi l'anno

Nel 2024, "Anno delle radici italiane", Confcommercio ha in programma una serie di iniziative di appoggio allo sviluppo di un segmento dalle enormi prospettive. Sangalli: "un target di mercato dai numeri impressionanti".

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23 aprile 2024

Sono sei milioni gli italiani residenti all’estero, una cifra che sale a 80 milioni comprendendo nel novero anche oriundi e discendenti e addirittura a 260 milioni se si include nel totale il numero degli affini con legami parentali, di quanti parlano la nostra lingua o comunque si sentano particolarmente vicini alla nostra cultura, anche per motivi di lavoro. Sono cifre che fanno dell’Italia un caso pressoché unico al mondo e che il 2024 – decretato “Anno delle radici italiane” dal Ministero degli Esteri, con tanto di specifico progetto inserito nel PNRR – permette di portare in primo piano. Si tratta insomma - come emerge da una ricerca di Confcommercio (qui il documento in pdf) in collaborazione con Swg, TRA Consulting, Italyrooting consulting che contiene tre livelli di approfondimento sul cosiddetto turismo delle radici: un’indagine sul valore economico, una ricerca demoscopica su turisti attuali e potenziali e un’analisi qualitativa - di una comunità enorme, che ha voglia di riscoprire le proprie origini e che rappresenta dal punto di vista turistico una domanda potenziale di dimensioni sorprendenti. Con un’ottima capacità di spesa, peraltro, che potrebbe portare al nostro Paese circa 8 miliardi di euro aggiuntivi ogni anno.

Ne discende l’evidente opportunità di realizzare nuovi prodotti turistici capaci di attrarre in maniera specifica un mercato potenzialmente enorme. A questo fine Confcommercio ha programmato nel 2024 - dopo l'anteprima al TTG di Rimini nell'ottobre scorso (vedi il materiale in allegato, ndr) - una serie di iniziative, soprattutto a livello locale, dedicate a operatori e professionisti che al turismo delle radici vorranno avvicinarsi prendendo parte attiva a progetti di sviluppo delle destinazioni. In particolare, il roadshow che ha preso il via il 28 febbraio scorso a Campobasso e che prosegue il 24 maggio con la tappa di Taranto, seguita da quella del 19 luglio a Chieti. E altre sono in via di definizione: in Calabria nel mese di giugno, a Trento e poi Imperia in un periodo ancora da definire.

Ma torniamo un momento ai numeri, perché citarne alcuni dà veramente la dimensione della potenzialità di questo segmento turistico. Nel 2022 i “turisti delle radici” sono stati ben 10 milioni, il 60% dei quali è venuto o tornato più volte nel corso degli anni. Tre su dieci hanno dedicato al viaggio in Italia una o due settimane, per visitare parenti e luoghi di origine ma anche l’Italia nel suo complesso (il 55% del tempo del viaggio è consacrato proprio a questo). La maggior parte è arrivata con la famiglia preferendo i mesi di giugno e settembre. Il 27% ha pernottato a casa di parenti e amici, mentre il 35% ha puntato sugli alberghi e il 16% su altri tipi di strutture turistico-ricettive. Il budget è stato di 2.300 euro a persona, diventati 3.700 per quanti hanno allungano la vacanza fino a un mese. Interessante notare anche che quando rientra da un viaggio nel nostro Paese l’87% consiglia caldamente le nostre destinazioni turistiche a parenti, amici e conoscenti.

Leggi anche il focus di Confcommercio sul turismo in Italia, con informazioni, indagini e notizie sul settore

Sangalli: “un target di mercato dai numeri impressionanti”

Il 2024, l’Anno delle Radici italiane promosso dal Ministero degli Affari Esteri, è l’occasione perfetta per lavorare su questo mercato, anche perché proprio il turismo delle radici potrebbe incoraggiare la nostra offerta turistica ad evolvere in direzioni nuove, rilanciando periodi dell’anno meno scontati e borghi meno conosciuti, terra d’origine di tanti italiani emigrati all’estero. Avendo delle motivazioni molto personali, quasi sentimentali è un turismo di base più rispettoso, più qualitativo rispetto al mercato di massa. E quindi più sostenibile per il nostro territorio. Sono numeri impressionanti che spiegano da soli l’importanza strategica di indirizzare politiche dedicate di attrattività turistica su questo target di mercato.

Prima tappa: Campobasso (28 febbraio)

La prima tappa del roadshow Confcommercio si è tenuta a Campobasso il 28 febbraio scorso con l’incontro "Dall’anno delle Radici al prodotto per i turisti delle radici", organizzato insieme a Confcommercio Molise, con la partecipazione di Alberto Corti (responsabile nazionale settore Turismo Confcommercio), Riccardo Grassi (head of research SWG) e Letizia Sinisi (esperta di turismo delle radici e italian lifestyle travel coach) che hanno illustrato i risultati della ricerca condotta in collaborazione con Swg, Tra Consulting e Italyrooting Consulting).

"Il flusso turistico di cui parliamo ha complessivamente un valore potenziale da noi calcolato in8,5 miliardi di euro annui. Riproporzionando tutto questo sul Molise - ha affermato Alberto Corti - vuol dire un'opportunità significativa tutta da sfruttare. Il rapporto, anche solo numerico, tra i molisani che vivono nella regione e quelli che si trovano in tutto il mondo è incredibile. Così come è incredibile il rapporto non solo di pensiero o di passione ma anche commerciale per questa enorme comunità che vuole ritornare. Per cui il Molise è davvero protagonista di questa occasione, non a caso partiamo da Campobasso per il nostro lavoro".

"Quello di oggi – ha dichiarato il presidente Confcommercio Molise, Angelo Angiolillirappresenta per noi un evento importante perché possiamo comprendere effettivamente qual è la realtà sulla quale possiamo sviluppare un turismo esperienziale qui nel Molise, cercando di individuare e incrementare quel legame affettivo e culturale che permette ai visitatori di riscoprire la nostra regione per le sue valenze e le sue qualità oggettive di accoglienza e naturalmente di buona cucina".

"L’iniziativa di oggi - ha sottolineato da parte sua il direttore di Confcommercio Molise, Irena Tartaglia - è solo il punto di partenza di un’attività di supporto agli operatori economici ma anche di rete con la filiera turistica in generale".

Il 7 maggio webinar “Cultura e Turismo della Radici: opportunità di sviluppo e crescita dei territori”

L'approfondimento sul tema da parte di Confcommercio Molise proseguirà il 7 maggio con un webinar sul tema “Cultura e Turismo della Radici: opportunità di sviluppo e crescita dei territori”. L’incontro, in modalità online, approfondirà l’aspetto legato agli strumenti operativi per le piccole e medie imprese e sarà curato da Letizia Sinisi.

2024 Turismo delle radici

 

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