Uggè: "Il potenziamento del trasporto combinato è una necessità per il Paese" 

Uggè: "Il potenziamento del trasporto combinato è una necessità per il Paese" 

Il presidente di Conftrasporto: "Vogliamo dare un contributo pragmatico e realista all’agenda per lo sviluppo sostenibile". Le proposte di Conftrasporto al mondo politico e al Governo. 

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9 novembre 2021

Il Presidente di Conftrasporto, Paolo Uggè, in apertura della seconda ed ultima giornata del Forum di Conftrasporto ha riassunto quelli che sono stati i temi portanti di questa sesta edizione. 

"Conftrasporto con questa sesta edizione del Forum intende offrire un contributo pragmatico e realista all’agenda per lo sviluppo sostenibile. Sostenibilità che deve essere perseguita sempre in tutte le sue dimensioni: quella economica, quella sociale e quella ambientale. Non è un caso che tra i primi obiettivi dell’agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile ci siano oltre alla tutela del suolo, dei mari, dell’ambiente e del clima la lotta alla povertà, la lotta alla fame, la tutela della salute, la qualità del lavoro, la crescita economica, le infrastrutture". "La transizione green nella logistica passa per lo sviluppo dell'intermodale. La nostra richiesta - ha aggiunto Uggè - è di dare più risorse all'intermodale. Se invece vogliamo fare degli interventi che riguardano più una logica di immagine, rischiamo di trovarci a non spendere le risorse destinate a a non produrre i benefici attesi per l'ambiente". "Il potenziamento del trasporto combinato - ha concluso Uggè - è una necessità per il Paese". 

"Sono tutte questioni legate a doppio filo a sistemi di trasporto e logistica efficaci, efficienti e ben funzionanti. La vera sfida è nel riuscire a conseguire simultaneamente tutti i diversi goal per lo sviluppo sostenibile, senza strabismi e senza trascurarne alcuni.

"Per la tutela dell’ambiente e del clima, europee e nazionali, non abbiano il necessario approccio olistico allo sviluppo sostenibile. Penso, in particolare, al pacchetto di proposte europee FIT for 55 o al superamento, non adeguatamente ponderato, dei SAD i sussidi dannosi per l’ambiente. Capiamoci, nessuno si diverte a far danno all’ambiente, i camion e le navi non si muovono per far crescere il particolato o gli ossidi di zolfo, il punto è, che senza di loro l’economia si ferma".

"E le alternative pienamente sostenibili al diesel e al bunker ancora non sono mature. Si tratta, quindi, con il supporto della tecnologia e dell’organizzazione, di trovare le migliori strategie per segnare, insieme, più goal. È in questo contesto che va affrontata l’importante sfida della transizione ecologica del settore".

 

Le proposte di Conftrasporto al mondo politico e al Governo

Promuovere con determinazione l’intermodalità potenziando i nodi logistici (porti,
interporti, terminal, raccordi ferroviari privati) e rendendo strutturali gli incentivi al
trasporto combinato marittimo e ferroviario e lo “sconto traccia” per l’accesso alla rete;

Rivedere alcune proposte del pacchetto FIT for 55, in funzione di previsioni più realistiche
delle effettive capacità di riconversione della filiera (disponibilità di tecnologie rinnovabili e
delle relative infrastrutture di rifornimento), senza penalizzare la capacità competitiva
delle imprese italiane ed europee nei mercati internazionali;

Adeguare la disciplina del Registro Marittimo Internazionale alle indicazioni europee,
estendendone i benefici per il lavoro marittimo alle navi battenti bandiera europea o del
sistema economico europeo per rilanciare l’occupazione e la competitività del comparto;

Varare un piano pluriennale per il rinnovo sostenibile del parco circolante (auto, veicoli
commerciali, veicoli industriali, autobus) e delle flotte navali, a cominciare da quelle a
servizio delle comunità insulari e delle autostrade del mare, secondo criteri di neutralità
tecnologica;

Contrastare la criticità della carenza di autisti e macchinisti sostenendone economicamente
i percorsi formativi e riducendo il cuneo fiscale, che ne penalizza l’occupazione;

Chiarire gli ambiti di competenza delle diverse Autorità pubbliche nei porti (Ministero,
ART, AdSP) e promuovere condizioni più omogenee sul fronte delle concessioni.

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