Uggé (Confcommercio) su nuovo piano UE per mobilità e taglio emissioni: intenzioni condivisibili ma poco realizzabili

Uggé (Confcommercio) su nuovo piano UE per mobilità e taglio emissioni: intenzioni condivisibili ma poco realizzabili

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Roma, 28.03.2011

 

 

UGGE’ (CONFCOMMERCIO) SU NUOVO PIANO UE

PER MOBILITA’ E TAGLIO EMISSIONI:

INTENZIONI CONDIVISIBILI MA  POCO REALIZZABILI

  

“Indubbiamente interessanti e condivisibili, in linea di principio, gli obiettivi fissati dalla Commissione Ue, anche se il rischio è che si trasformi in un autogol per l’economia europea”: questo il commento di Paolo Uggè, Vice presidente di Confcommercio,  sul nuovo piano UE per la mobilità e il taglio delle emissioni.

“L’intervento sulla mobilità nei centri urbani – continua Uggè - è uno dei punti che il presidente Sangalli ha posto tra gli obiettivi della politica confederale e che deve essere perseguito con grande determinazione attraverso piani condivisi tra tutti i soggetti che si muovono nelle città. La razionalizzazione dei movimenti può essere il frutto di un “Patto per la mobilità” per la cui realizzazione Confcommercio lavora, per ora, nell’indifferenza del diretto interessato”.

“Per il trasporto delle merci – sottolinea il Vice Presidente di Confcommercio - si dovrà saper intervenire coniugando il rispetto dell’ambiente con la sostenibilità economica. La competitività dell’economia europea è ancora troppo dipendente dal trasporto stradale. La riduzione dei tempi di consegna delle merci è una esigenza del modo di produrre sulla quale si gioca la capacità di penetrazione sul mercato di un prodotto. Non v’è dubbio alcuno che si dovrà inoltre tenere in considerazione l’insieme dei costi per un’economia, come quella italiana, che deve affrontare problemi vitali come l’attraversamento dell’arco alpino. Non potrà succedere, come per l’immigrazione, che l’Europa immagini che questo sia un problema solo italiano. Le soluzioni devono tener conto di tutte le realtà. In caso contrario con l’accordo già raggiunto tra Germania, Russia e Cina che prevede entro vent’anni la realizzazione di un corridoio terrestre che colleghi Pechino ad Amburgo, l’economia italiana si troverà in una condizione di estrema marginalità”.

“Per realizzare gli obiettivi, fissati sulla carta, dai “pensatori comunitari”  - conclude Uggè - occorrerà anche pensare con quali risorse si finanzieranno gli interventi infrastrutturali. I trafori, le linee ferroviarie, il parco circolante i centri merci, richiedono investimenti ingenti ed il Governo italiano dovrà ben chiarire chi ne sosterrà i costi per la realizzazione degli interventi. Un dato è certo:  se il Governo non pone in campo strategie mirate il risultato sarà la penalizzazione dell’economia nazionale”.

 

 

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