Auto elettriche, Italia ancora indietro nella Ue

Auto elettriche, Italia ancora indietro nella Ue

A gennaio il mercato italiano si è confermato al quarto posto in Europa. Prevista l'installazione di oltre 21mila stazioni di ricarica entro i prossimi tre anni. 

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24 febbraio 2023

Anche nel mese di gennaio l'Italia si è confermata all'ultimo posto nella classifica delle immatricolazioni delle auto elettriche, con solo il 7,3% del mercato, posizionando il nostro Paese al quarto posto rispetto ai principali mercati Ue. Lo ha sottolineato l'Unrae, l'Unione nazionale rappresentanti autoveicoli esteri, commentando i dati diffusi da Acea, l'Associazione costruttori europei di automobili. Sul piano, invece, delle unità immatricolate l'Italia supera la Francia e si posiziona al terzo posto. 

L'Unione è poi tornata a parlare del voto del Parlamento europeo, sottolineando che "con l'approvazione definitiva del divieto di vendita di auto nuove con motori endotermici dal 2035, i posti di lavoro coinvolti, qualche decina di migliaia, potranno non solo essere convertiti ma se
ne potranno aggiungere anche altri".

"Si tratta - ha aggiunto il presidente Michele Crisci di un processo già in atto, che va governato e al quale è sbagliato sottrarsi. Dobbiamo accogliere queste tecnologie e l'innovazione, tranquillizzando i consumatori sui prezzi: le auto elettriche non saranno solo per i ricchi, perché l'aumento graduale dei volumi di produzione contribuirà ad abbattere i costi e i relativi prezzi, il ruolo degli incentivi è di abbreviare i tempi. In questo percorso, le aziende, come acquirenti sensibili alla sostenibilità e che dovranno godere di una fiscalità agevolata come nel resto d'Europa e le infrastrutture, soprattutto nelle autostrade, avranno un ruolo fondamentale".

Per incentivare i veicoli con la "spina", il Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza energetica ha pubblicato due decreti per l'installazione di oltre 21mila colonnine elettriche in centri urbani e superstrade. La notizia è stata accolta con soddisfazione anche da Unrae,pur non conoscendo i dettagli dei decreti, che non sono ancora disponibili.

"È un primo passo importante - ha commentato il direttore generale, Andrea Cardinaleche chiediamo da tempo per garantire al nostro Paese uno sviluppo accelerato della mobilità a zero o bassissime emissioni, altrimenti l'Italia resterà ancora molto indietro in termini di diffusione della rete di ricarica". Secondo infatti gli ultimi dati al 30 settembre scorso, l'Italia si trova al quindicesimo posto nel ranking europeo, con 6,7 punti di ricarica ogni 100 Km contro gli 8,9 della media europea.

Secondo l'Associazione, i due decreti andrebbero quindi affiancati ad altri importanti interventi tra cui:

  • il potenziamento degli incentivi per privati e aziende all'acquisto di autovetture per il rinnovo del parco circolante, almeno fino al 2026;
  • l'elaborazione di una politica infrastrutturale anche per il rifornimento di idrogeno;
  • una revisione dell'impianto fiscale del settore, modulando detraibilità Iva e deducibilità dei costi in base alle emissioni di CO2 per le auto aziendali;
  • una pianificazione rapida per la riconversione industriale della filiera automotive e della componentistica per riportare il nostro Paese a essere un riferimento a livello europeo.

Cresce l'età del parco circolante in Italia

 

Un parco circolante che invecchia inesorabilmente, una quota di auto elettrificate che nel 2022 è diminuita, un lento sviluppo della rete di infrastrutture di ricarica.  È il quadro che emerge dai dati pubblicati dall'Unrae nel Book 2022 sul mercato degli autoveicoli in Italia.

In circolazione ci sono oltre 39 milioni di auto (il 25% con oltre 17 anni di età) e 4,2 milioni di veicoli commerciali, il 41% dei quali “ante Euro 4”. Il mercato dei  veicoli industriali oltre le 3,5 tonnellate, sostanzialmente stabile con circa 25.600 immatricolazioni nel 2022, contribuisce al trasporto con un parco di 725.000 mezzi (oltre il 50% è Euro 4 e ha un'età media 14,3 anni). In calo del 3,9% lo scorso anno il mercato degli autobus, che conta 62.400 veicoli in circolazione,  con un'età media di 12 anni. In controtendenza i rimorchi e semirimorchi, che con quasi 16.800 unità ha registrato il livello più alto di immatricolazioni dal 2015.

La transizione energetica, comunque, avanza e nel 2022 la quota dei motori a benzina è scesa dal 30% al 27,7% e quella dei diesel dal 22,1% al 19,6%, lasciando la leadership alle auto ibride che salgono al 34%. Le elettriche (pure + ibride plug-in) hanno però subito una drastica battuta d'arresto, perdendo 20mila unità nel 2022 (-14,8%) e scendendo a quota 8,8% (soprattutto a causa della flessione delle elettriche pure), bloccando l'Italia all'ultimo posto fra i cinque maggiori mercati, con Germania in testa (31,4%) seguita da Regno Unito (22,9%), Francia (21,6%) e Spagna (9,7%).

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